Che l’e-commerce degli autoricambi sia un mercato particolarmente florido è un fenomeno ormai alla luce del sole. Un dato eloquente su tutti. Se, infatti, si digita su Google la parola ricambi auto, il motore di ricerca genera 18.800.000 risultati. Un numero gigantesco di negozi che vendono online e che si dividono la torta del business con i grandi store e concessionari. Ma c’è un però. La miniera d’oro, da un lato, può nascondere delle buche in cui cadere, dall’altro è necessario attrezzarsi per trovare le pepite e dunque fare affari.
Il cercatore d’oro ha bisogno degli attrezzi giusti
Per trovare o meglio farsi trovare, è necessario investire in comunicazione digitale. Crearsi, insomma, una presenza online declinata innanzitutto sull’indicizzazione del proprio sito (finestra che va costruita ad arte) e dei contenuti presenti al suo interno. L’azione di content è importante così come quella collegata ai codici madre del sito. Entrambi i fronti lavorati in funzione SEO (Search Engine Optimization). Ma anche quella visual gioca un ruolo importante. Le immagini di un sito, che uno store di ricambi per auto deve contenere nella sua finestra web, vanno indicizzate nella giusta misura e proporzione. Il tutto meglio se innaffiato con una strategia di advertising online che aiuta a scalare quanto più possibile il ranking della ricerca in internet.
Il pericolo della contraffazione
Per gli utenti che cercano sempre più online ricambi per auto, c’è come detto più volte il pericolo di incappare in qualche tranello. Non solo truffe (purtroppo sempre più all’ordine del giorno). Ma soprattutto la contraffazione che morde il settore dell’aftermarket, generando danni considerevoli al comparto in termini occupazionali e di imposte indirette non versate. Ci sono rischi per chi compera e per chi vende. L’attenzione deve essere massima visto che tra il 2014 e il 2016 sono stati oltre 1,6 milioni i pezzi sequestrati tra parti meccaniche, accessori e dispositivi elettrici per auto, moto e bici.
Stefano Belfiore