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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Il post vendita e la comunicazione digitale

    Il sito web aziendale resta la vetrina a cui si presta la maggiore attenzione anche se oltre il 30 per cento non lo possiede ancora. Intanto aumentano gli investimenti in strumenti e pubblicità digitale. Ma sono pochi gli operatori che hanno una strategia definita. Il presente e il futuro della comunicazione web espressa dal service aftermarket automobilistico corre su questo doppio binario. Lo spaccato emerge dalla seconda edizione della survey di DealerK  sull’uso di internet nel mondo del service di settore (dai pneumatici al car service, dalle attrezzature per officina fino ai ricambi). Lo screening è realizzato con il supporto di AsConAuto, Autopromotec, Consulta Service Manager e Cercaofficina.it.

    Risultati del sondaggio

    Il 68 per cento dei service post-vendita ha un proprio sito internet, sviluppato internamente (31%), con il supporto di un’azienda specializzata nel settore automotive (17%) o con l’aiuto di un’agenzia locale (15%) o di parenti e amici (5%).

    Per chi ce l’ha, c’è la versione responsive

    Tablet e PcQuindi in grado di adattarsi ai diversi device mobili come smartphone e tablet: rispetto alla prima edizione dell’indagine, questa percentuale è cresciuta di oltre 20 punti percentuali, arrivando al 64 per cento. Eppure, non si tratta di siti particolarmente evoluti considerando che il 55 per cento del campione non ha messo ancora a disposizione dei clienti una modalità di prenotazione online degli appuntamenti.

    La maggiore consapevolezza delle opportunità del web si riflette anche in un’aumentata volontà di tracciare il traffico del proprio sito internet

    Se 2 anni fa questo veniva ignorato dal 55% del campione, adesso questa percentuale è scesa al 43%. In due anni, inoltre, è cresciuto di 12 punti percentuali il ricorso ad un sistema CRM per la gestione delle promozioni ai clienti.

    L’importanza cruciale dei social

    Canali social networkSe il sito resta la vetrina per eccellenza (è l’elemento più importante  per il 33% del campione), è sui social network che si gioca una partita fondamentale per fare business, aumentare il parco clienti e monitorarne i livelli di soddisfazione: Facebook batte Twitter in maniera netta, anche perché il primo dei due network viene percepito come più funzionale. A prescindere dal canale, va comunque evidenziato come risulti necessario implementare un’iniziale strategia di intelligence e poi di content al fine di creare il giusto engagement sui corner social scelti per la propria comunicazione. Così da creare un link utile con il proprio website.

     

    Capitolo investimenti

    Stando alle risposte date dagli intervistati, nell’ultimo biennio sono aumentati sia quelli in strumenti digitali (51%), sia quelli in pubblicità digitale (47%). Un segnale indicativo di una maggiore consapevolezza, anche se solo il 29 per cento per cento degli operatori ha dichiarato di aver messo tra le sue priorità quella di strutturare una strategia digitale per la propria azienda. La maggioranza sta iniziando a porre attenzione a questo aspetto (36%) mentre è convinto di farlo a stretto giro il 21 per cento del totale. Solo il 14% (era il 25% due anni fa) non reputa questo aspetto come importante per il futuro della propria attività. I budget restano minimi, se non nulli: per il 37 per cento il budget mensile per il marketing digitale è pari a zero.

                                                                                                                                          

     

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