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Quale sarà la formazione più importante per autoriparatori e ricambisti?.
Abbiamo parlato spesso di formazione. Ma non prendendo a riferimento la formazione disponibile, ma quella che non c’è ancora. Attualmente le imprese del settore auto che intendono difendere ed implementare fatturati e margini, non hanno altra possibilità che non quella di precipitarsi ad occupare ruoli da protagonista nel mercato dell’autoriparazione e del commercio ricambi. Vendita e servizi finanziari infatti legati all’auto segnano il passo, e nonostante una performance dell’aftermarket in flessione nell’ultimo periodo, c’è da ricordare che la capacità del settore riparazione e ricambi di generare reddito e ricambio occupazionale tiene ancora banco. Nella distribuzione ricambi, l’avvento delle “Placche Logistiche” e delle Reti di Distribuzione emanazione delle Case Madri apre il campo a nuovi potenziali ingressi occupazionali. In ambito autoriparazione, la crescita di networks e di reti indipendenti permette a tanti operatori singoli di annettersi a strutture organizzative con la potenziale conseguenza di poter assumere anche temporaneamente. Infine, i Gruppi di Acquisto ed i Consorzi di Distribuzione Ricambi consentono allo stesso modo ai piccoli ricambisti di mantenere il proprio business.
Formazione autoriparatori e ricambisti: cosa manca?
In un contesto come questo, la preparazione professionale e l’offerta di formazione disponibile per aggiornare e preparare operatori attuali e nuove leve deve tuttavia completare un percorso, trasformando sostanzialmente non solo i temi e i moduli formativi ma ancor di più il percorso attraverso il quale nuove e vecchie leve possono ancora aggiornare i propri skill. In primo luogo, vista la generica organizzazione dei moduli e dei livelli didattici, occorre che la formazione di “base”, rivolta ad adolescenti e giovani pre-universitari sia più “concreta” e completa, consentendo ai giovani di operare correntemente con Banche Dati e supporti ICT senza che questa parte importante del loro patrimonio conoscitivo sia demandata necessariamente alle imprese che assumono che troppo spesso devono formare quasi da “zero” i neo dipendenti. Questo comporta la necessità di aumentare risorse e benefit fiscali a favore degli Enti di Formazione per acquisto strumenti, hardware e licenze. Inoltre occorre istituire livelli “aziendali” ben strutturati tra la formazione di base sopradetta e la formazione superiore destinata a manager e laureati, perchè di certo gli upgrade aziendali rivolti all’aggiornamento ed alla crescita del personale già occupato consente sia una maggior partecipazione di tutto il personale al raggiungimento e miglioramento costante delle performance aziendali, sia una migliore movimentazione del personale sulle nuove esigenze di Business, in primis quelle legate alla presenza in rete. Sotto l’aspetto dei cosiddetti “moduli formativi” invece, sia per il meccanico che per il ricambista è forse giunto il momento di crescere sotto l’aspetto di 3 direttrici culturali e professionali:
- Formazione sul credito: non solo la capacità di concedere, controllare, rimodulare linee di credito verso il cliente, ma la capacità di gestire modalità di pagamento e strumenti (valuta elettronica e tracciatura in primis) verso cui ben pochi operatori sembrano davvero preparati al momento;
- Formazione manageriale e commerciale: la capacità di acquisire e fidelizzare la clientela, al disponibilità a perseguire azioni di “Customer Satisfaction” misurabile e raggiungibile attraverso sia figure professionali adeguate nel Front e Back Office che mediante supporti tecnologici (ERP e CRM) in grado di misurare la percezione pubblica dell’Impresa;
- Formazione sulla Rete, dove al di là dei proclami ben poco ancora si è fatto da parte di molte imprese.
Riccardo Bellumori
