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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Auto elettrica: come e quanto costa ricaricarla?

    Auto elettrica: come e quanto costa ricaricarlaAuto elettrica: come e quanto costa ricaricarla?

    Il tema di ‘dove ricaricare l’auto elettrica’ diventa sempre più attuale e non solo perché a novembre queste vetture hanno raggiunto uno share del 3,3% sulle immatricolazioni totali. Hanno infatti bisogno di ricarica anche le ibride Plug-in – come la Range Rover Velar P400e – che nel mese scorso hanno totalizzato 4.940 unità, pari al 3,5% del mercato. Questi dati sono sicuramente influenzati dagli incentivi, che peraltro ad oggi (9 dicembre 2020) sono ancora disponibili per le auto con emissioni fino a 60 grammi/km di CO2, fascia nella quale ricadono sia le elettriche sia molte Plug-in.

     

    Auto elettrica: come e quanto costa ricaricarlaDove ricaricare l’auto elettrica e come?

    Il ‘carburante’ delle elettriche è molto diverso da quelli convenzionali. È invisibile e unico per almeno 2 motivi: lo si può fare anche in casa, grazie ai sistemi fotovoltaici, e si riforma dentro il veicolo grazie alla frenata rigenerativa. Questo dà una grande varietà di luoghi dove ricaricare l’auto elettrica (e l’ibrida plug-in) e un ampio ventaglio di prezzi.

    Per capire meglio i diversi modi di ricarica ricordiamo che le batterie lavorano in continua, una tensione ben diversa dall’alternata che usiamo nelle nostre case. Quindi per ricaricare da una sorgente in alternata occorre convertire questa corrente in corrente continua, operazione compiuta dal caricatore di bordo. Quando si ricarica da una colonnina in continua la situazione è diversa: l’energia arriva direttamente alla batteria (ovviamente con il controllo del Battery Management System – BMS) e il processo può essere fast perché si evita il ‘collo di bottiglia’ del convertitore di bordo.

     

    Casa o colonnina: dove ricaricare l’auto elettrica?

    Per capire quanto dura una ricarica guardiamo la capacità: una batteria da 50 kWh come quella della DS3 Crossback può essere ‘riempita’ in 1 ora (almeno in prima approssimazione) con un caricatore da 50 kW. Dimezzando al potenza – 25 kW – impiegheremo 2 ore perché in ogni ora transitano 25 kW. La presa al muro casalinga può erogare circa 3 kW ma è importante verificare che non si creino surriscaldamenti: non tutti gli impianti reggono queste potenze a lungo. Il problema si evita con una Wallbox: il suo allaccio dedicato permette potenze fino a 22 kW in corrente trifase ma già ricaricare a circa 6 kW (una potenza che non richiede modifiche al contatore) è abbastanza veloce. Le wallbox connesse permettono inoltre di programmare la ricarica, ad esempio quando l’energia costa di meno o per evitare un sovraccarico che farebbe ‘saltare’ il contatore. Le colonnine sono sia in alternata, con potenza massima di 22 kW, sia fast in continua con potenze anche superiori a 300 kW.

     

    Sappiamo dove ricaricare l’auto elettrica: ma quanto costa?

    Le auto elettriche non rischiano l’indigestione, nel senso che il caricatore e il BMS gestiscono la potenza massima accettabile anche se la colonnina eroga molti kW.

    La varietà del dove caricare l’auto elettrica ha riflessi anche sui costi. Caricare in garage con l’elettricità prodotta dal fotovoltaico ha costi irrisori: un impianto da 3 kW costa circa 3.000 euro e dura 20 anni e più. Altrimenti occorre considerare un costo di circa 20 cent/kWh, che indicativamente raddoppiano alle colonnine in alternata. Per le ricariche fast i prezzi variano da 50 a circa 75 cent/kWh. Le automobili più efficienti ‘consumano’ circa 1 kWh per fare 6 km e quindi considerando 20 cent a kWh si riescono a percorrere 30 km con 1 euro. Si potrebbe andare da Prato a Roma con 10 euro di elettricità… Un buon valore che però non tiene conto dell’efficienza di carica, che non è mai pari al 100%. Per introdurre 1 kWh nella batteria occorre infatti erogarne circa 1,15 perché esistono perdite nel caricatore di bordo, nel BMS e nella batteria stessa.

     

    Veloce rende meglio ma…

    Le ultime 2 sono ineliminabili ma la prima si: basta caricare in corrente continua. Il costo elevato delle ricariche fast viene così parzialmente assorbito dalla loro superiore efficienza. In realtà, per decidere dove ricaricare l’auto elettrica, è utile sapere che si può risparmiare anche con le colonnine con i piani flat che prevedono una quota mensile. Enel X propone un piano Small (25 €/mese per 70 kWh) e uno Large (45€ per 145 kWh): i costi sono quindi 0,36 e 0,31 cent/kWh rispettivamente. Anche le Case hanno le loro proposte: VW fa caricare dalle potentissime colonnine Ionity a 30 cent/kWh contro i 79 cent di default. Una parte del prezzo alle colonnine dipende dal fatto che l’energia elettrica per la ricarica è tariffata come ‘usi diversi’ ed è quindi più cara. Se la situazione cambiasse, equiparandola per esempio agli usi residenziali, ci sarebbero risparmi sostanziosi. Ricordiamo, per finire, che è bene non abusare delle ricariche fast che accorciano la vita della batteria. Per l’impiego cittadino vanno bene anche la corrente di casa o le colonnine a 11/22 kW (magari da un ricambista) mentre quelle veloci hanno senso durante i lunghi viaggi.

    Nicodemo Angì

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