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giovedì, 18 Aprile 2024
  • I dati delle automobili: ecco la proposta di FIGIEFA per l’aftermarket

    I veicoli sono sempre più connessi ed elettronici e il trattare i dati delle automobili è sempre più cruciale per l'aftermarketI veicoli sono sempre più connessi ed elettronici e il trattare i dati delle automobili è sempre più cruciale per l’aftermarket.

    È per questo che FIGIEFA, l’associazione europea dei distributori aftermaket, insieme a ETRma, Cecra, EGEA, FIA Region 1, ADPA, Leaseurope e Airc, ha presentato una proposta la gestione sicura dei dati delle automobili. L’accesso ai dati, ormai quasi irrinunciabile anche per cambiare una lampadina, abilita inoltre servizi avanzati come la manutenzione predittiva, l’acquisto anticipato dei pezzi di ricambio e gli aggiornamenti Over The Air, disponibili ad esempio anche per i commerciali leggeri IVECO. I veicoli connessi, per così dire, fanno iniziare la concorrenza fra l’aftermaket indipendente IAM e gli OEM già all’interno del veicolo. In effetti la capacità di accedere in modo sicuro e protetto ai dati, alle funzioni e alle risorse dell’auto determina la qualità del servizio.

     

    Ecosistema basato sui dati delle automobili

    Il white paper di FIGIEFA e delle altre organizzazioni mette in risalto il fatto che i veicoli connessi stanno diventando il centro di una serie di servizi innovativi che costituiscono un ecosistema digitale. Questo è foriero di cambiamenti, per esempio per i fornitori indipendenti di servizi telematici di gestione delle flotte. È facile infatti pensare che essi si affideranno sempre più al modulo telematico di serie del veicolo invece che sul proprio hardware per la raccolta dei dati. Importante è anche il fatto che sicurezza e compatibilità ambientale dipendono sempre più da componenti elettronici che quasi sempre ‘girano’ grazie ad un software. Gli aspetti citati più sopra dipendono già oggi anche dalle versioni del software e dagli algoritmi di intelligenza artificiale. Ma l’accesso ai dati delle automobili sarà importante anche per gli enti pubblici e di omologazione, che potranno verificare la sicurezza stradale. La reperibilità delle informazioni protegge inoltre i consumatori e permette una sana concorrenza. Ricordiamo che lo IAM europeo impiega circa 4,5 milioni di persone in più di 500.000 aziende, prevalentemente piccole e medie.

     

    I veicoli sono sempre più connessi ed elettronici e il trattare i dati delle automobili è sempre più cruciale per l'aftermarketI dati delle automobili, oltre l’ExVe

    Il modello di accesso ai dati proposto dagli OEM è l’Extended Vehicle (ExVe): i dati inviati dal veicolo connesso vengono raccolti nei server del costruttore, che diventano quindi l’unica fonte di dati per gli operatori indipendenti. Questo approccio dà agli OEM il controllo su chi, come e quando potrà accedere ai dati, spesso disponibili soltanto dopo esser stati elaborati. Il ‘controllo mediante progettazione tecnica’ può così impedire o rallentare lo sviluppo di nuovi servizi da parte di terzi, limitando non solo la concorrenza ma anche l’innovazione. Il contributo di FIGIEFA alla soluzione della questiondell’accesso ai dati delle automobili è la Secure On-board Telematics Platform (Secure OTP), annunciata come un manifesto per il libero accesso ai dati. La Secure OTP affronta sfide quali la scelta del consumatore, la sicurezza e la concorrenza nel settore dei servizi automotive. La Secure OTP vuole sia garantire agli indipendenti la possibilità di competere efficacemente sia permettere ai consumatori di decidere sulla privacy e sulla scelta del fornitore di servizi. Per riuscirci introduce il concetto della ‘separazione delle funzioni’. In effetti si punta a non assegnare ai costruttori una posizione dominante sull’accesso ai dati, alle funzioni e alle risorse dei veicoli.

     

    I ‘ruoli doppi’ e l’accesso ai dati delle automobili

    L’idea è che l’OEM debba separare la sua attività di progettazione e produzione di veicoli da quella di fornitore di servizi. Il consumatore dovrebbe quindi poter scegliere liberamente chi gli dà i servizi e a chi vanno i dati del veicolo senza che il costruttore possa imporre il suo arbitrio. Seguendo questi principi Secure OTP supporta i fornitori di servizi nell’installare le proprie applicazioni (che sono poi modelli di business) nel veicolo. Queste applicazioni, ovviamente autorizzate e sicure, devono poter accedere in tempo reale ai dati delle automobili. Esse devono poter interagire con il guidatore utilizzando l’interfaccia dei veicoli. Nello stesso tempo queste applicazioni devono riuscire a comunicare con le loro piattaforme di trattamento delle informazioni liberamente e senza distorsioni. La Secure OTP implica un modello operativo che assegna ‘diritti, ruoli e responsabilità’ a tutte le parti in causa, inclusi i fornitori di servizi e gli OEM. Questa soluzione consentirebbe ai legislatori non soltanto di tenere il passo con evoluzioni tecniche molto veloci ma impedirebbe anche che qualche operatore divenga dominante, come già accaduto nel settore degli smartphone o dei cloud. Una corretta implementazione della Secure OTP stimolerebbe, secondo i suoi promotori, un’innovazione che darebbe vantaggi a tutti, dai costruttori a fornitori di servizi fino all’aftermarket indipendente.

     

    Nicodemo Angì

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