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giovedì, 25 Aprile 2024
  • La manutenzione nelle auto ibride, le cose da sapere

    Come sarà la manutenzione nelle auto ibride?

    La domanda è comprensibile, dato che si tratta di veicoli relativamente nuovi, ma la manutenzione nelle auto ibride non dovrebbe essere molto dissimile da quella dei veicoli convenzionali. I veicoli ibridi hanno visto una grande diffusione, grazie anche agli incentivi, e in effetti nel 2021 le immatricolazioni delle ibride Mild e Full sono state 428mila contro le 438mila a benzina e le 334mila delle diesel. A queste si aggiungono 69mila ibride Plug-in, una cifra che è circa il doppio delle nuove auto a Metano. Le ibride Full e le Plug-in (se hanno la batteria sempre ben carica) possono garantire consistenti risparmi di carburante, soprattutto nell’uso cittadino, e vale la pena di considerarne l’acquisto anche senza incentivi. Le ibride non sono fatte tutte allo stesso modo: spesso le Mild, rispetto alle auto convenzionali, hanno come differenza solo la presenza di uno starter alternatore, eventualmente a 48 volt, una batteria non molto grande e l’elettronica di controllo. Le ibride Full e le Plug-in hanno invece motori più potenti, batterie più grandi e, nelle ibride ricaricabili, come la nuova Jeep Wrangler 4xe, il caricabatteria di bordo.

     

    Quali componenti saranno soggetti a manutenzione nelle auto ibride?

    Iniziamo dicendo che il componente più particolare e costoso, la batteria, è quello che richiederà meno manutenzione: si tratta di un elemento sigillato, robusto e garantito mediamente per 8 anni/160mila km. Si potrà comunque dire al nostro meccatronico di fiducia di controllare i cavi ad alta tensione e i connettori durante la manutenzione. L’automobilista potrà salvaguardarla cercando di non sottoporla a freddo estremo, preriscaldandola se possibile prima di mettersi in viaggio. Altro elemento da curare sono gli pneumatici: essenziali in ogni veicolo, nelle ibride sono cruciali per ottenere quei risparmi di carburante che questi veicoli sono in grado di realizzare. Il mantenimento della corretta pressione dei pneumatici è una delle chiavi per ottenere dalle ibride il massimo risparmio di carburante; in caso di sostituzione è importante ricorre a gomme scorrevoli studiate apposta.

     

    La manutenzione nelle auto ibride: ricordiamoci che hanno il motore!

    Dato che le ibride hanno un normale motore a combustione, esso avrà i normali controlli e interventi di manutenzione comuni a tutte le altre automobili. Citiamo, ad esempio, il cruciale controllo dell’olio motore, ricordandosi che, sempre nella ricerca della massima scorrevolezza, il lubrificante sarà a bassa viscosità e dovrà essere sostituito con uno della stessa gradazione. Dato che il motore termico è ‘aiutato’ da quello elettrico è possibile che l’olio – e il motore intero – si usurino più lentamente. L’impianto di raffreddamento è più complicato, perché batterie, inverter e motore hanno esigenze divere da quelli dei powertrain convenzionali: il sistema sarà quindi da controllare a dovere.

     

    La manutenzione nelle auto ibride va affidata a persone competenti

    Buone notizie dal versante dei freni: grazie alla frenata rigenerativa delle auto ibride, soprattutto Full e Plug-in, il materiale d’attrito è meno sollecitato e quindi dura di più: le ganasce dei tamburi posteriori della Volkswagen ID.3, per esempio, dovrebbero durare quanto l’automobile. È ovvio che i massimi risultati si ottengono adattando il proprio stile di guida in modo da sfruttare al massimo la frenata rigenerativa. Le auto ibride hanno elettronica sofisticata, motori particolari, batterie ad alta tensione e i già citati cablaggi ad alta tensione che potrebbero essere più complessi di quelli di un’auto convenzionale, impiegano inoltre materiali e sistemi diversi da quelli consueti. L’automobilista dovrebbe quindi essere sicuro che l’officina alla quale ci si rivolge abbia tecnici qualificati nella gestione di tali componenti mentre il riparatore dovrebbe esser conscio della necessità di una formazione specifica: corsi ce ne sono in abbondanza, anche a cura dei network, e TÜV Italia certifica le competenze specifiche per questi veicoli.

     

    Nicodemo Angì

     

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