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sabato, 27 Aprile 2024
  • Autoriparazione, attività di officina in calo a gennaio

    Autoriparazione, segno negativo per gli interventi d'officinaAutoriparazione, segno negativo per gli interventi d'officina.

    Il 2021 inizia in salita per il settore dell’autoriparazione, con le attività di officina che fanno registrare un forte calo. A gennaio infatti la maggioranza degli autoriparatori (61%) dichiara che l’attività si è mantenuta su livelli normali, ma coloro che segnalano un basso livello di attività sono quattro volte di più di coloro che segnalano un alto livello di attività (31% contro 8%).

    I fattori che pesano sul trend negativo dell'autoriparazione

    A pesare sul calo delle attività è la nota situazione di emergenza in cui versa il Paese a causa della pandemia. È lecito ritenere infatti che gli autoriparatori si siano ritrovati nel primo mese dell’anno alle prese con un minor numero di interventi di officina per via delle stringenti restrizioni alla circolazione per il contenimento del virus, restrizioni che hanno interessato in particolare i primi giorni del mese di gennaio (con il lockdown diffuso su tutto il territorio nazionale) e poi le successive settimane (con l’Italia in prevalenza in zona “arancione” e con alcune regioni “rosse”, cioè più colpite dall’emergenza). I dati emergono dal Barometro sul sentiment dell’assistenza auto, elaborato dall’Osservatorio Autopromotec sulla base di inchieste mensili condotte su un campione rappresentativo di officine di autoriparazione.

    Autoripazione, quanto mi costi?

    Dal Barometro emerge poi anche la situazione per ciò che riguarda i prezzi di officina, che a gennaio si sono mantenuti su livelli prevalentemente normali (l’81% degli autoriparatori si esprime in tal senso). Tra gli altri, le indicazioni di prezzi bassi prevalgono su quelle di prezzi alti (16% contro 3%).

    Il quadro previsionale a 3/4 mesi che scaturisce dall’indagine di gennaio dell’Osservatorio Autopromotec induce ad un cauto ottimismo. Per il volume di attività, la maggioranza degli interpellati (68%) ritiene che la domanda si manterrà stabile, mentre vi è un sostanziale pareggio tra coloro che si aspettano un aumento dell’attività (16%) e coloro che invece ipotizzano una diminuzione (16%). Per i prezzi, solo il 3% degli operatori prevede un aumento a tre-quattro mesi, mentre per l’84% i prezzi si manterranno stabili e per il 13% vi potrebbe essere una diminuzione.    

     

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