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sabato, 20 Aprile 2024
  • Aftermarket quanto più elastico possibile

    Aftermarket quanto più elastico possibileElasticità è la parola d'ordine che deve muovere l'aftermarket nazionale.

    Per competere e rilanciare sempre e  con più forza il suo business, tutta la filiera deve essere dinamica e cavalcare nel modo giusto e nei tempi idonei i cambiamenti che avvengono nel mercato dell'automobile. Questo in sintesi ciò che emerge dall'ultima plenaria di GiPA, tenutasi il 20 aprile scorso a Milano.

    Principali trend dell'aftermarket

    "Il trend degli ultimi 20 anni pone un enorme punto interrogativo sulla sostituzione di oltre 30 milioni di vetture benzina e diesel che richiederebbe decenni a questi ritmi di immatricolazione. Il perdurare di questi bassi livelli rischia di compromettere la tenuta del parco circolante nei prossimi 10 anni. L’aftermarket deve porre sempre più attenzione su come sta evolvendo il parco a livello di età, motorizzazione, gamma, classe di emissioni, per calibrare la propria offerta" – il monito di GiPA.

    Aftermarket: parco auto ancora anziano che traina la manutenzione

    GiPA sottolinea come la percorrenza media recupera una parte di quanto perso nel 2020 ma non raggiunge ancora i livelli di «normalità» pre pandemia. L’utilizzo più intensivo di altre modalità di spostamento rallentano il recupero dell’auto. Di contro, per buona pace della filiera, la spesa in cura e manutenzione auto è in coda al ranking dei tagli di budget di spesa delle famiglie italianeIl parco invecchiato stimola la manutenzione curativa  ed il ripristino di carrozzeria.

     

     

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