Idee e soluzioni per il futuro dell’aftermarket automotive: questo è Futurmotive.
Lo hanno sottolineato i relatori che ieri hanno aperto la parte convegnistica del Digital Expo and Conference targato Autopromotec e condotto da Barbara Pedrotti. “Futurmotive vuole suggerire idee e soluzioni su quello che sarà il prossimo scenario dell’aftermarket automotive. E’ un momento difficile per fare previsioni per il futuro, ma noi siamo imprenditori e siamo ottimisti” evidenzia Mauro Severi, presidente di Aica.
Le keywords per la crescita dell’aftermarket automotive
“Le parole chiave per competere saranno – continua – formazione, informazione e ricerca di nuovi prodotti e nuove attrezzatture. Risulta fondamentale, allora, la cooperazione fra gli attori del settore per affrontare anche le nuove sfide manutentive. Finita la pandemia, siamo tranquilli che ci sarà una ripresa della speranza importante”.
Ne è convinto anche Renzo Servadei (amministratore delegato Autopromotec): “Tutte le grandi crisi hanno portato a grandi ripartenze. Chi saprà far tesoro di questa innovazione, su cui oggi devono puntare le nostre imprese, avrà un futuro importante ed un rilancio significativo”. E su Futurmotive dice: “E’ un’esperienza virtuale significativa con la quale si può interagire. Un programma no stop per tutta la giornata. Abbiamo cercato di essere digitali anche nella programmazione con variegati contributi sulla parte, ad esempio, digitale, logistica, diagnostica sugli pneumatici, sul fronte carrozzeria e su tanti altri aspetti e concetti chiave”.
Ai saluti istituzionali ha preso parte anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna che rimarca la valenza del territorio regionale nell’economia internazionale dell’automotive. “Quando si parla di automotive – specifica – non si può non parlare di Emilia-Romagna. Siamo un importantissimo bacino di Motor Valley. Per questa regione, l’automotive è garanzia di posti di lavoro, occupazione e crescita economica. Ma Motor Valley per l’Emilia Romagna vuol dire anche oltre 100mila posti di lavoro, quasi 18mila imprese e tantissime piccolissime aziende artigiane che hanno fatto la fortuna di questa terra. Voglio solo ricordare che, in epoca pre-covid, il nostro comparto ha superato i 40miliardi di euro di export”.
La trasformazione della filiera produttiva: come è cambiata la supply chain in aftermarket
Ne ha parlato Sean Young, general manager Shentou Supply Chain (China), che ha sviluppato un’attenta relazione sull’impatto della pandemia sulla catena logistica-distributiva del settore su scala internazionale. “Ci sono stati – racconta – evidenti problemi legati alla produzione, ritardi nella spedizione di merce con un aumento vertiginoso dei prezzi di spedizione. Ma tutte le aziende che hanno una forte presenza sul web stanno registrando una crescita del business in ragione anche della congiuntura attuale. C’è poi una concentrazione molto forte di supplyer. La strategia del business sarà ‘local for local’: una sorta di km zero che viaggia in ottica digitale. Ci vuole pianificazione per gestire una domanda imprevedibile”.
Stefano Belfiore
