Aston Martin DBX707 AMR23 è una versione speciale del veloce SUV della Casa inglese.
Nasce per per celebrare il felice momento che la scuderia inglese sta vivendo nel Campionato di F1, grazie ai piloti Lance Stroll e Fernando Alonso che hanno collezionato diversi successi, la nuova Aston Martin DBX707 AMR23 è una supercar con le sembianze di un SUV.
Il team vede quale partner strategico di Aston Martin Racing, oltre che sponsor principale, la Aramco che aiuterà la scuderia nella transizione verso carburanti sostenibili.
La divisione Q di Aston Martin, con colori come la vernice personalizzata Podium Green e finiture uniche, ha unito il mondo della Formula 1 con il SUV più lussuoso e potente al mondo che, in questa variante speciale, può fregiarsi del badge esclusivo “Q by Aston Martin” posto sul parafango e le pinze dei freni Aston Martin Racing Green.
Nell’abitacolo la AMR23 presenta cuciture a contrasto con interni Inspire Sport Duotone Onyx Black/ Eiffel Green e inserti in fibra di carbonio. Sui battitacchi è impresso il logo AMR23.
Aston Martin DBX707 AMR23: il SUV da oltre 300 km/h
Alex Long, Head of Product and Market Strategy di Aston Martin ha dichiarato: "L'edizione AMR23 porta la DBX707 a un nuovo livello di esclusività, creando uno straordinario SUV extra-lusso con un'incredibile presenza su strada. È un vero piacere offrire questa edizione speciale per celebrare i recenti successi del nostro team di Formula 1".
La DBX707 di serie è equipaggiata con un propulsore turbo benzina, un V8 capace di scaricare al suolo 707 CV per una coppia di 900 Nm. Il SUV inglese raggiunge una velocità massima di 310 km/h, con una accelerazione nel classico 0-100 km/h in soli 3,1 secondi.
Il motore è abbinato ad un cambio automatico a 9 rapporti, gli ammortizzatori sono dotati del sistema eARC per ridurre il rollio in curva.
Questa edizione speciale è già ordinabile, pur se il suo prezzo non è stato ufficializzato, ipotizzabile ipotizzabile un costo superiore ai 260.000, cifra oggi necessaria per acquistare una DBX707 “normale”.
Marco Lasala