Volkswagen, un Marchio che ha segnato la storia dell’automotive e che ora è al centro di una protesta altrettanto storica.
Non accadeva da 30 anni che i lavoratori di una realtà così grande e diffusa a livello mondiale, decidessero di protestare. Sono oltre 2 milioni gli aderenti al sindacato dei metalmeccanici tedeschi, la Ig Metal. Il Gruppo Volkswagen ha da tempo annunciato un taglio drastico della propria forza lavoro.
Tre siti produttivi del colosso automobilistico chiuderanno. Dunque, non solo licenziamenti ma anche un forte taglio dei costi. È scattata ieri la mobilitazione della Ig Metal. Thorsten Groger, sindacalista, avverte con un comunicato stampa, che la battaglia per la contrattazione collettiva con Volkswagen sarà dura, la più forte mai intrapresa.
Volkswagen, trattative interrotte con i sindacati
Le trattative con i sindacati Volkswagen le aveva intraprese lo scorso mese di settembre. Nel corso di una serie di negoziati, l’azienda tedesca aveva annunciato al fine di tornare a essere competitiva, una completa ristrutturazione con tagli di costi, personale e chiusura delle fabbriche.
Una crisi dettata da una serie di scelte che vanno controcorrente con la domanda di un mercato che sta ampiamente dimostrando di non gradire le auto elettriche. Anche la concorrenza cinese ha avuto il suo peso. In Cina, dove tradizionalmente il Marchio tedesco, aveva una posizione ben consolidata, nell’ultimo periodo, le sue vendite sono crollate.
I modelli Volkswagen per quanto ben fatti, tecnologici e moderni, non riescono a reggere il passo delle auto cinesi. È evidente la sproporzione tra il costo di un’auto cinese e quella di una europea, uno sbilanciamento che ora pesa tutto sui lavoratori.
Nell’attesa di capire cosa accadrà, Volkswagen continua nella sua ristrutturazione, ma anche nello sviluppo di nuovi modelli elettrici.
