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venerdì, 17 Maggio 2024
  • Tesla: ecoterroristi attaccano la Gigafactory in Germania

    Tesla: ecoterroristi attaccano la Gigafactory in Germania

    Attacco degli ecoterroristi alla gigafactory di Tesla a Grünheide, in Brandeburgo. Danni per centinaia di milioni di euro e il titolo scende in Borsa.

    Il gruppo estremista di sinistra Vulkan ha rivendicato l’azione contro la Tesla, casa automobilistica americana, dando alle fiamme lo stabilimento tedesco dove si producono circa 500.000 auto all’anno.

    L’incendio sarebbe partito da un pilone dell’alta tensione vicino all’impianto, mettendo fuori uso le linee elettriche e costringendo la fabbrica a chiudere almeno fino a metà marzo.  L’impianto che impiega circa 12.500 persone, è stato evacuato e la maggior parte dei dipendenti è stata mandata a casa.

    «Siamo stati in grado di effettuare uno spegnimento controllato – ha dichiarato André Thierig, direttore della gigafactory – senza alcun rischio per il personale o l’ambiente. Ma il danno è a nove cifre.”

    Il black-out costato a Tesla quasi 70 miliardi

    Elon Musk ha parlato di un gesto “estremamente stupido definendo questi sabotatori gli ecoterroristi più stupidi della Terra oppure marionette in mano a gente che non ha buoni obiettivi ambientali. Fermare la produzione di veicoli elettrici, piuttosto che dei veicoli a combustibile fossile, è estremamente stupido” – ha detto.

    Dietro l’attacco dei sabotatori vi sarebbero motivazioni esplicite, scritte in una lettera di cui la Polizia tedesca sta provvedendo a verificare l’autenticità: “La fabbrica contamina le falde acquifere e consuma enormi quantità della già scarsa risorse di acqua potabile per i suoi prodotti“.

    Tesla è un simbolo del ‘capitalismo verde. Secondo il gruppo di attivisti “Tesla consuma terra, risorse, persone, lavoratori e in cambio sputa fuori 6.000 SUV, auto assassine e monster truck ogni settimana”.

    Già in passato sullo stesso sito erano comparse rivendicazioni contro la Tesla, definita come un simbolo del «eco-capitalismo» da abbattere.

    Quella nel Brandeburgo è infatti la prima e unica fabbrica della Tesla nell’Europa continentale: è stata aperta nel 2022 e da allora è oggetto di controversie e contestazioni. In un’area poco lontano dallo stabilimento, si sentono spesso gruppi di eco-attivisti che protestano al motto «Tesla stoppen» (fermare la Tesla).

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    Intanto tra qualche giorno il Comune deve decidere sull’espansione a un quarto corpo di fabbrica, permettendo alla Tesla di allargarsi di 100 ettari.

    Un referendum popolare nel Comune, non vincolante, ma istituito per misurare il polso della situazione e che si è svolto tra notevoli tensioni, ha bocciato la richiesta di Tesla. Hanno votato «no» 3.500 cittadini, contro i 2mila favorevoli.

    L’obiettivo dell’impianto di Grüunfeld  è di raddoppiare la capacità del sito a 100 gigawattora di produzione di batterie e 1 milione di auto all’anno, per dominare il mercato europeo.

    A cura di Valeria di Giorgio 

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