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venerdì, 08 Novembre 2024
  • Tavares, la produzione della Fiat 500 ibrida sarà anticipata

    Carlos Tavares, CEO di Stellantis

    La tanto attesa audizione di Carlos Tavares alla 10° Commissione Attività Produttive della Camera ha spazzato via ogni dubbio sul futuro di Stellantis.

    Il manager portoghese ha risposto alle numerose domande che gli sono state poste e anche a diverse critiche circa la decisione di Stellantis di puntare sulle auto elettriche.

    Il mercato ha bocciato le EV, troppo costose e difficili da mantenere, soprattutto in una realtà, quella Europea, ancora fortemente orientata verso le classiche termiche. Le case costruttrici, nonostante diversi tentativi di accelerare la transizione energetica, sembrano oramai aver digerito il verdetto degli automobilisti europei, con un dietrofront clamoroso quanto opportunistico.

    In questo scenario apocalittico per il mercato dell’automotive, si inserisce la posizione di Stellantis, colosso con ben 14 Marchi all’attivo, che sta accusando il duro colpo di una domanda che sembra non aver compreso la sua strategia di mercato.

    Visti i numeri in picchiata e diversi modelli nuovi che sono rimasti nelle vetrine delle concessionarie, Carlos Tavares, AD di Stellantis, ha annunciato che la Fiat 500 Ibrida nuova sarà anticipata al 2025.

    La Maserati non sarà ceduta, parola di Tavares

    All’attesa audizione del numero uno di Stellantis, si affronta anche un’altra questione delicata, la vendita di Maserati. Tavares ribadisce la volontà del Gruppo di non cedere il Marchio del Tridente, chiedendo però al tempo stesso alla politica, più stabilità nei regolamenti.

    Bocciata la strategia dell’Unione Europea, di accelerare la transizione energetica, ora i grandi costruttori non possono altro che sostenere quell’ideologia “green”, diversificando al contempo, la propria produzione.

    Occorre una maggiore chiarezza nei regolamenti, occorre lavorare tutti insieme, queste le parole di Tavares.

    Stellantis chiede una mano e l’intervento dello Stato, servono incentivi, serve una politica di sostegno alla produzione automobilistica “italiana”.

    Produrre un’auto elettrica, sempre secondo Tavares, costa in media il 40% in più rispetto a quella endotermica. Gli alti prezzi e un mercato asiatico, in particolar modo quello cinese, che sembra essere inarrestabile nella sua avanzata verso il Vecchio Continente, sono due spine nel fianco per il Gruppo Stellantis.

    Ridurre i costi di produzione, anche abbassando i costi dell’energia, per Tavares, l’Italia da questo punto di vista è nettamente svantaggiata rispetto ad altri Paesi Europei.

    Le auto elettriche devono essere prodotte con energie rinnovabili, la decarbonizzazione prevista nei decenni futuri, deve fondarsi su questo presupposto.

    Parole, dichiarazioni di un comandante che nel 2025 lascerà il potere di comando di Stellantis e che rappresentano quasi un grido di allarme verso un legislatore che ancora una volta, non riesce a comprendere che piuttosto che ostacolare le aziende, occorrerebbe sostenerle, esattamente come è accaduto in Cina.

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