Non è un periodo da incorniciare per Stellantis visto l’andamento della sua produzione.
In tutti i suoi sei stabilimenti produttivi, rispetto agli anni precedenti, la produzione è nettamente in calo. Simbolo del calo della produttività di Stellantis è Mirafiori, sito produttivo dove nel Q2 del 2024, la produzione è crollata di oltre il 60%.
L’allarme lanciato dai sindacati FIM-CISL è chiaro. Nei primi sei mesi del 2024 sono stati prodotti poco più di 300.000 veicoli contro gli oltre 400.000 del 2023. Un crollo della produzione che supera il 25%.
Solo nello storico sito di Pomigliano d’Arco, la produzione è cresciuta del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Secondo i sindacati, il ritardo nell’approvazione degli incentivi avrebbe contribuito a creare un enorme disagio al maxi-produttore automobilistico.
Nell’occhio del ciclone è Mirafiori, dove la produzione scende al di sotto del 60%. La motivazione principale di questa carenza di produttiva è data dal fatto che nel sito torinese viene prodotta per il 90% la Fiat 500 elettrica.
Anche nella fabbrica di Modena, la situazione non è delle migliori. Ghibli e Levante sono oramai ferme, le uniche che tirano sono la GranCabrio, GranCoupé e le sportivissime MC20.
Stellantis: dopo Mirafiori, giù anche Cassino
A Cassino la produzione è scesa del 38,5%, in totale sono circa 15.900 le unità prodotte. Qui sono le Alfa Romeo a dare linfa vitale alla fabbrica. La Giulia, in termini di produzione, rappresenta il 20%, segue lo Stelvio con il 54% e la Maserati Grecale con il 26%.
Dopo uno slancio più che positivo per la Tonale, la produzione a Pomigliano d’Arco, nonostante una lieve crescita del 3,5%, non fa ben sperare. Solo la Panda attira ancora, ma occorrono nuovi investimenti, a rischio chiusura sono diversi siti produttivi Stellantis, sparsi per lo stivale.