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martedì, 14 Maggio 2024
  • Stellantis annuncia l’annullamento della propria partecipazione a CES 2024

    Stellantis annuncia un clamoroso dietrofront nei confronti del CES 2024.

    Nel comunicato stampa che è stato diramato nei giorni scorsi si apprende come Stellantis con l’obiettivo di preservare gli interessi dell’azienda nell’ambito delle negoziazioni sindacali con la UAW, abbia deciso di annullare la sua partecipazione alla più grande fiera tecnologica al mondo, il CES 2024, al fine di mitigare gli impatti finanziari e preservare il capitale.

    Il piano di emergenza implementato dall’inizio dello sciopero UAW conferma l’impegno di Stellantis costruire prodotti amati dai clienti garantendo la massima libertà.

    Ecco quanto si legge nel comunicato stampa di Stellantis in merito all’annullamento della sua partecipazione al CES 2024

    Poiché i costi degli scioperi UAW in corso contro Stellantis continuano ad aumentare, l’Azienda ha deciso di annullare le esposizioni e le presentazioni previste al CES 2024, la più grande fiera tecnologica al mondo, prevista per gennaio 2024 a Las Vegas, Nevada. 

    Essere secondi a nessuno nella creazione di valore per tutti gli stakeholder – clienti, dipendenti e investitori – è una componente chiave del piano strategico Dare Forward 2030 di Stellantis. Alla luce dello stato attuale delle trattative negli Stati Uniti, preservare i fondamentali aziendali e quindi proteggere il futuro dell’azienda è una priorità assoluta per il team di leadership di Stellantis”.

    Una decisione che deriva dall’obiettivo di preservare clienti e azionisti, in un periodo difficile e di profonda trasformazione come quello che sta vivendo l’industria automobilistica, la partecipazioni a grandi eventi e fiere, anche per big del calibro di Stellantis, richiede l’investimento di risorse ingenti che soprattutto in questo periodo devono essere contingentate perché il passaggio dall’endotermico all’elettrico sta richiedendo risorse considerevoli.

    Non c’è più margine per sbagliare, la Cina avanza e l’Europa, comprese le sue grandi realtà, deve rispondere con azioni e prodotti solidi, dove anche il più piccolo investimento deve essere opportunamente ponderato e condiviso anche con i propri azionisti.

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