Gli analisti lo avevano annunciato, Renault lo ha confermato.
Cancellato lo sbarco in Borsa per Ampere, la società del Gruppo Renault per l’elettrificazione, previsto per il primo semestre di quest’anno.
L’annuncio è arrivato dal CEO Luca De Meo, secondo cui le attuali condizioni di mercato non consentono di continuare il processo di Ipo e servire al meglio gli interessi del Gruppo Renault, dei suoi azionisti e di Ampere.
Sembra che alla base di questa scelta, abbia avuto il suo peso la valutazione scesa a 6-7 miliardi di euro, rispetto agli 8-10 auspicati dal gruppo francese.
Nel comunicato diffuso durante una conferenza stampa lampo, si precisa che è stata presa una decisione pragmatica per il bene della strategia. “Nell’ultimo semestre – si legge – il gruppo ha migliorato significativamente la propria performance per raggiungere livelli oltre le attese. Per questo, considerando la forte generazione di cassa – che stando ai dati finanziari raccolti alla fine del 2023 supera i 4 miliardi di euro, con 765 milioni di euro provenienti dalla vendita di azioni di Nissan – e tenendo presente le attuali condizioni di mercato, abbiamo deciso di fare un passo indietro. Non abbiamo bisogno di andare in quella direzione adesso e abbiamo già tutte le risorse per sviluppare i nostri progetti su Ampere.
Renault continuerà a finanziare Ampere
Più che un passo indietro, il marchio della losanga lascia intendere che questa decisione sia al contrario, in passo avanti. “Renault continuerà a finanziare Ampere – ha chiarito Luca De Meo – e gli obiettivi restano più che ambiziosi: arrivare a vendere, nel 2025, 300.000 veicoli elettrici, contro i 45.000 del 2023. Mentre entro il 2031, l’asticella dei volumi di vendita è stata fissata ad 1 milione di EV.
Tuttavia va detto che dopo la crescita del 2023, lo slancio del mercato delle auto elettriche a livello generale ha subito una battuta d’arresto. La domanda è in calo e l’incertezza economica ha cominciato a frenare gli acquisti.
Troppi i dubbi per gli acquirenti che intendono puntare su questa tipologia di vetture: innanzitutto il grado di soddisfazione rispetto all’autonomia del veicolo, poi la sicurezza e, fattore fondamentale, il prezzo.
Anche il crollo del valore residuo delle auto elettriche usate, in seguito alla guerra dei prezzi avviata da Tesla, sta scoraggiando il grande pubblico. Il che significa: bassi valori residui, offerta elevata e bassa domanda.
A cura di Valeria di Giorgio