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venerdì, 17 Maggio 2024
  • Il flop delle auto elettriche in Italia

    Auto elettriche
    A che punto è il mercato dell’elettrico in Italia e come gli italiani stanno rispondendo alla sempre più ampia offerta di auto elettriche da parte dei grandi costruttori di auto?
    Negli ultimi anni, dopo la fase di pandemia covid, l’elettrico è sembrato immediatamente in rampa di lancio in tutto il mondo: tra questi, il nostro Paese non si è certo tirato indietro, accompagnando le nuove richieste dei clienti e automobilisti italiani insieme con iniziative governative che per un po’ di tempo hanno spinto la fetta di mercato. Il 2024, però, potrebbe essere un punto di svolta: confrontando i numeri con quelli di altre nazioni europee, è evidente constatare come la transizione energetica sia ancora indietro nel nostro Paese rispetto alla media continentale e come l’indice di gradimento degli automobilisti italiani verso le auto elettriche sia ben inferiore alle aspettative.

    Perché agli italiani non piacciono le auto elettriche?

    Sembrano essere molteplici i fattori che non lasciano decollare il mercato. Uno degli ostacoli principali alla crescita di auto elettriche in Italia è rappresentato dagli incentivi statali che rischiano di essere un’arma a doppio taglio dopo l’exploit iniziale: se da una parte incentivi più elevati possono sembrare una soluzione, dall’altra potrebbero non essere il modo più efficace per aumentare le vendite.
    Un altro aspetto da considerare quando si parla di automobili elettriche riguarda le colonnine di ricarica, punto di riferimento fondamentale per un automobilista che sceglie questo tipo di alimentazione: anche da questo punto di vista, nonostante gli sforzi messi in atto dalle istituzioni negli ultimi tempi, l’Italia appare ancora in dietro rispetto ad altri Paesi europei.
    Il problema, in questo caso, è di natura pratica: la mancanza di una rete capillare dedicata alla ricarica elettrica scoraggia molti potenziali clienti che sarebbero intenzionati a passare alle auto a zero emissioni.
    Altri problemi derivano ancora dalla fetta di mercato dell’usato elettrico: un modello a zero emissioni, qualche anno dopo la sua immatricolazione, perde più valore rispetto a una vettura analoga dotata di motore diesel, benzina o gas. Eppure i prezzi delle elettriche usate sono molto convenienti.
    Secondo una ricerca di CarVertical, società specializzata nella raccolta di dati per il settore automobilistico, in Italia le vetture a batteria con 5 anni di anzianità costano il 50% in meno rispetto al listino delle nuove, registrando un valore residuo di appena il 53,9%, contro il 76,4% delle auto a benzina, il 63% delle ibride e il 62,8% delle diesel. Un trend non molto promettente e che spesso spinge i rivenditori di auto usate a concedere sulle auto elettriche sconti maggiori rispetto ai veicoli con motore a combustione per stimolarne l’acquisto.
    Ma il fenomeno del basso valore delle auto elettriche usate non è solo italiano: secondo i dati raccolti da Reuters, negli Stati Uniti i prezzi dei veicoli elettrici usati sono scesi del 32% rispetto all’anno precedente, a fronte di un calo del 7% per i modelli a benzina. Storture che finiranno con ogni probabilità quando il mercato dell’elettrico avrà raggiunto una dimensione adeguata e si saranno trovati dei metodi affidabili per certificare lo stato di salute e le prestazioni delle batterie dei veicoli elettrici usati.
    Certo è che non arriva un grande aiuto da parte del Governo: innanzitutto c’è da verificare lo stato nel 2024 di tutti quei bonus promessi e varati nei mesi scorsi.
    Poi le parole del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che non hanno di certo aiutato negli ultimi mesi: “Penso che siamo in tempo per fermare una dipendenza che altrimenti per i prossimi 50 anni ci consegnerà mani e piedi alla Cina” aveva dichiarato prima di Natale il ministro alludendo all’idea di vendere solo auto elettriche dal 2035 “Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi dovrà diventare questa una battaglia italiana e non partitica, allora possiamo provare nel 2026 a ribaltarla perché siamo riusciti a imporre che nei prossimi anni ci sia un check a livello di istituzioni europee sulla scelta del solo elettrico che è stata sciaguratamente presa”.
    Un “attacco” che il mondo green italiano forse non si aspettava. E che potrebbe cambiare gli scenari del futuro immediato.

    Leggi anche – Auto usate: in Italia l’età media è di 12 anni 

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