Che legame c’è tra il riscaldamento globale e l’aumento delle polizze assicurative?
Che cos’è l’ uninsurability crisis
Stando agli ultimi dati, stanno vertiginosamente aumentando le richieste di risarcimento a causa degli eventi meteo estremi e le compagnie reagiscono incrementando franchigie e premi delle polizze assicurative.
Addirittura, in qualche caso ritirando, dove non più conveniente, le coperture assicurative. Le conseguenze finiscono per ricadere su cittadini e imprese, senza contare che le assicurazioni costituiscono uno degli elementi principali dell’economia del Paese.
In America questo fenomeno, a livello generale, ha assunto il nome di uninsurability crisis e sebbene in Italia non siamo ancora ai medesimi livelli, la situazione desta qualche preoccupazione.
Il fenomeno legato ai disastri globali riguarda coperture assicurative su diversi beni, ma soffermandoci in particolare sulle RCA, secondo quanto emerge dal Bollettino IPER di Ivass, che ha riguardato i contratti sottoscritti nel mese di gennaio 2024, il prezzo medio è di 389 euro, in aumento in termini nominali del +7,5% su base annua, in lieve decelerazione rispetto al +7,9% di dicembre scorso.
L’aumento delle polizze assicurative è del +6,7%
Catanzaro ad esempio, registra incrementi di prezzo del +3,3%, Alessandria, Biella, Lecco e Vercelli, del +10,0%. Rialzi consistenti anche a Milano (+9,90%) e Roma (+9,80%).
Altro dato emblematico di un fenomeno ormai consolidato è poi, ad esempio, il differenziale di premio tra Napoli e Aosta che è pari a 250 euro, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Tra le città dove la polizza RC auto è più cara ci sono Napoli (560 euro, in rialzo del +6,2%); Prato (553 euro, con un incremento del 5,3%); Caserta (500 euro, con un aumento del 6,2%).
Tra le più economiche: Enna (287 euro); Oristano (297 euro) e Potenza (299 euro) – Fonte: IVASS.
Oltre alle differenze tra province, a incidere sulle polizze assicurative anche la classe di merito
Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di
prezzo è del 10,4%.
I prezzi medi sono comunque ancora inferiori al periodo pre-pandemico (406 euro a gennaio 2019).
A cura di Valeria di Giorgio