Psa Peugeot Citroen costruirà un nuovo impianto in Cina nell’ambito della sua collaborazione con il partner locale Dongfeng. Invece Bmw rafforzerà il suo impegno in India. Il gruppo francese ha precisato che la capacità iniziale della fabbrica, la terza nel Paese, che inizierà a produrre dal 2013, si collocherà a 150mila unità.
Solo ieri la rivale Renault ha annunciato il raddoppio della capacità produttiva in Cina, tramite la joint venture tra la controllata Nissan e la stessa Dongfeng, da 670 mila a 1,2 milioni di veicoli all’anno. Con il nuovo impianto la produzione di Psa in Cina salirà a 750mila unità all’anno nel 2015 dalle attuali 450mila, una volta che tutte le linee produttive saranno a regime, grazie alla crescita prevista per il mercato cinese.
Psa intende anche ampliare la rete dei concessionari in Cina e lanciare almeno un nuovo veicolo all’anno di ognuno dei suoi brand, ovvero 12 modelli nei prossimi 5 anni. Attualmente la Cina è il secondo mercato per Psa dietro l’Europa. Psa, che oltre al partner Dongfeng ha stretto di recente un’altra collaborazione con il costruttore Changan, punta a una quota del 5% del mercato cinese a inizio 2015. A Parigi l’azione sale dell’1,20% a 24,93 euro.
Invece la casa tedesca Bmw, dopo la Cina, intende aumentare la produzione in India nell’impianto di Chennai, nel sudovest del Paese, a 5.400 unità dalle attuali 3mila, e come Peugeot ampliare la rete dei concessionari. Contemporaneamente punta a rafforzare le sue attività di marketing, commercializzazione e offrire servizi finanziari.
"Per noi l’India è un mercato con un grande potenziale e un tassello fondamentale della nostra offensiva sul mercato mondiale. Il successo conseguito ha già evidenziato quanto sia adeguata la nostra strategia: "la produzione segue il mercato", come abbiamo visto negli Usa e in Cina", ha indicato il gruppo, che da novembre produrrà a Chennai il piccolo Suv X1.
Bmw assembla in India dal marzo 2007 la Serie 3 e la Serie 5 per il mercato locale. Nel Paese le vendite della casa di Monaco sono salite nei primi 8 mesi dell’anno del 43% a oltre 3.300 unità, un livello quasi analogo a quello dell’intero 2009. Bmw, Daimler e Audi stanno espandendo le proprie attività in India assemblando i nuovi modelli e aumentando il numero di concessionari per rispondere alla maggiore domanda di veicoli di lusso, alimentata dal crescente numero di cittadini benestanti nel Paese.
Anche la Cina rappresenta un mercato chiave per i produttori di automobili di lusso, che puntano ai mercati emergenti perché possano controbilanciare la flessione della domanda in aree chiave come Stati Uniti ed Europa. Alla Borsa di Francoforte il titolo Bmw si limita a un +0,05% a 49,15 euro.
21/09/2010
MilanoFinanza.it