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martedì, 23 Aprile 2024
  • Le misure di sostegno alle famiglie anche per i professionisti dell’aftermarket

    Il sostegno alle famiglie cambierà: vediamo comeIl sostegno alle famiglie cambierà: vediamo come.

    Il sostegno alle famiglie, utile sempre, è ancor più necessario in questi tempi resi difficili da fattori quali la pandemia, i mutamenti dell’industria e persistenti scenari di crisi. Gli ultimi Governi italiani hanno messo mano alle normative, prevedendo varie misure transitorie e una riforma definitiva. Quest’ultima è nota come Assegno unico familiare e andrà in vigore dal 1° gennaio 2022. È una misura universale destinata a tutti i nuclei familiari con figli a carico a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni. L’accesso prevede una domanda e i contributi saranno erogati dall’INPS, con importi attualmente in via di definizione: si parla di un massimo fra 200 e 250 Euro al mese. Queste misure di sostegno alle famiglie saranno composte da una quota base fissa, indipendente dalla situazione reddituale e patrimoniale, erogata a tutti i nuclei familiari, e una parte variabile legata al reddito Isee. Ai nuclei familiari con i redditi più alti spetterà la sola quota fissa, del valore di circa 50 Euro per ogni figlio a carico.

     

    Misure di sostegno alle famiglie dei professionisti

    La parte variabile crescerà al diminuire del reddito Isee familiare ma sono in ogni caso previsti aumenti degli importi per figli a carico disabili o non autosufficienti. Quando entrerà in vigore, l’Assegno unico sostituirà praticamente tutti i numerosi bonus e detrazioni previsti oggi per i figli a carico, con una notevole semplificazione per tutti i soggetti. È stata comunque predisposta una misura ponte, erogabile dietro presentazione, fino al 31 dicembre 2021, di una domanda. Si tratta dell’Assegno temporaneo, la nuova misura di sostegno ai nuclei familiari con figli minori a carico che non hanno diritto all’Assegno per il nucleo familiare (ANF). È una misura che interessa lavoratori autonomi (e quindi anche i professionisti dell’aftermarket, disoccupati, coltivatori diretti, coloni/mezzadri, titolari di pensione da lavoro autonomo. Quindi ricambisti, meccatronici, carrozzieri e le altre figure del post vendita che hanno attività in proprio possono richiedere questo sostegno alle famiglie. La domanda può essere presentata all’Inps tramite diversi canali: il portale Internet (utilizzando l’identità digitale SPID, la Carta di identità elettronica 3.0, la Carta nazionale dei servizi – CNS), il Contact Center Integrato o i Patronati CAF. È importante sapere che se si presenta la domanda entro il 30 settembre si vedranno riconosciuti gli arretrati dal 1° luglio 2021. La procedura Internet è molto semplificata, basta inserire codice fiscale dei figli minori e l’Iban su cui accreditare le somme; occorre inoltre avere un reddito Isee in corso di validità ma esso non dovrà essere allegato.

     

    Anche i dipendenti hanno il sostegno alle famiglie

    Il pagamento sarà effettuato con accredito su conto corrente, bonifico, carta di pagamento con Iban o libretto postale intestati al genitore richiedente. Notiamo che è già percettore di Reddito di Cittadinanza non deve presentare la domanda: la quota di assegno spettante sarà pagata dall’Inps direttamente sulla carta di pagamento del Reddito stesso. RdC. In caso di genitori separati legalmente o divorziati con affido condiviso, il pagamento è diviso a metà tra i due genitori, salvo accordi diversi fra di loro. Il già citato Assegno per il nucleo familiare ha finalità analoghe – fa da ponte fino al 1° gennaio 2022, data dell’entrata in vigore dell’Assegno unico, e si rivolge ai lavoratori dipendenti, anche agricoli, ai lavoratori domestici e somministrati, ai titolari di pensione (anche ai superstiti) e ad altre categorie, compresi lavoratori stranieri. Anche in questo caso, che può interessare i dipendenti di un’attività nel post-vendita, la domanda va presentata all’Inps a partire dal 1° luglio 2021.

    Nicodemo Angì

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