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lunedì, 23 Giugno 2025
  • Gli italiani scelgono le auto usate: perché il mercato batte il nuovo

    Auto usate

    Cresce in Italia la propensione all’acquisto di auto usate, una tendenza che nei primi cinque mesi del 2025 ha visto aumentare del 4,4% i passaggi di proprietà rispetto allo stesso periodo del 2024. Si tratta di un’evoluzione strutturale, non più riconducibile a motivazioni puramente economiche, ma indicativa di un cambiamento culturale.

    Basti pensare che, per ogni 100 vetture nuove immatricolate, vengono vendute tra le 170 e le 200 auto di seconda mano: un divario che rende il mercato delle auto usate oltre due volte più ampio rispetto a quello delle auto nuove.

    Prezzo, consapevolezza e digitalizzazione: i fattori chiave del successo delle auto usate 

    L’aumento del prezzo delle auto nuove – oggi sopra i 30.000 euro in media – spinge molti acquirenti verso alternative più sostenibili per il portafoglio. Le vetture usate si attestano attualmente intorno ai 22.000 euro, con rincari decisamente più contenuti rispetto al nuovo. In un contesto economico segnato da inflazione persistente e stagnazione salariale, la convenienza resta un forte motore decisionale.

    Ma la scelta dell’usato va oltre il risparmio. È cresciuta la sensibilità ambientale: estendere la vita utile di un veicolo significa ridurre l’impatto della produzione di nuovi modelli. Circa il 40% degli acquirenti italiani considera infatti il riuso un gesto a favore della sostenibilità.

    A facilitare questa evoluzione contribuisce anche il digitale. Oggi il 57% delle compravendite di auto usate avviene online, attraverso piattaforme che offrono recensioni verificate, controlli certificati e talvolta anche garanzie. L’esperienza d’acquisto si è spostata sempre più verso un ambiente trasparente e informato.

    L’auto usata in Italia è ancora dominata dai motori termici tradizionali, con diesel e benzina che coprono oltre l’80% delle transazioni. Tuttavia, le ibride stanno guadagnando terreno: nel maggio 2025, la loro crescita annua oscilla tra il 33% e il 57%. È il segnale che anche nel mercato secondario inizia a manifestarsi l’effetto della transizione energetica.

    Le auto elettriche, comprese le plug-in, rappresentano ancora meno dell’1% del totale, ma mostrano tassi di crescita superiori al 50%. Con l’ingresso sul mercato dell’usato dei primi esemplari venduti tra il 2019 e il 2021, anche l’elettrico comincia ad avere un ruolo.

    Perché qualcuno sceglie ancora il nuovo rispetto alle auto usate

    Chi si orienta sul nuovo lo fa spesso per accedere alle ultime tecnologie in tema di sicurezza, come i sistemi ADAS oggi obbligatori. A questo si aggiungono i bonus statali, che rendono più attraenti i modelli elettrici o plug-in per chi può beneficiarne. Tuttavia, l’accessibilità resta limitata, sia per i costi elevati che per le criticità legate alla ricarica.

    L’usato, dunque, non è più un semplice ripiego. Sempre più automobilisti lo considerano una scelta logica e sostenibile, grazie alla maggiore durata dei veicoli moderni, spesso completi di dotazioni tecnologiche anche a distanza di un decennio dall’immatricolazione. Una berlina del 2016 può ancora rispondere alle esigenze quotidiane, a un costo sensibilmente inferiore rispetto a un modello nuovo.

     

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