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sabato, 27 Luglio 2024
  • La fabbrica che è spuntata dal nulla

    Se vi dicono che si può aprire un’impresa in un giorno non credeteci, è solo uno slogan. Ma se vi raccontano che un’azienda, a Livorno, è riuscita a mettersi in piedi e a muovere i primi passi in 60 giorni, ecco, non pensate a una frottola pre-elettorale, alla vanteria di qualche politico in cerca di pubblicità: è tutto vero. Ed è una fabbrica come si deve, con gli operai, i turni, i bulloni, i rumori. La storia della fabbrica spuntata dal nulla nella piana di Guasticce dovrebbe far riflettere: a volte è sufficiente un mese per dare un lavoro a centinaia di persone, altre volte non bastano due anni (Delphi). Tutto dipende dalla domanda.
    Nel caso della Mtm-Brc la domanda del mercato c’è, anche troppa. L’azienda che ha aperto all’Interporto installa impianti per gpl sulle autovetture di una decina di case automobilistiche. Il caro carburante le ha gonfiato le vele e l’ha sospinta dove fino a qualche mese fa neppure era ipotizzabile. A marzo si pensava di fare non più di 40 assunzioni, siamo già a 90 e altre 50 saranno fatte entro l’autunno.
    La Mtm Brc ha sede a Cherasco, nel cuneese, ed è fra i leader mondiali nella produzione e commercializzazione di componenti e impianti a gpl. Nata nel 1977, inizialmente ha prodotto soprattutto multivalvole, mentre il primo impianto è del 1996. Oltre 400 i dipendenti, quattro gli stabilimenti, fra cui l’ultimo arrivato a Guasticce.
    «Qui ci sono i piazzali delle auto nuove, qui c’è la logistica giusta: era proprio l’area che faceva al nostro caso» dice il consulente dell’azienda, Carlo Marchesi. E il direttore Andrea Bo spiega meglio: «Con quello che costa il gasolio per le bisarche, avevamo la necessità di abbattere le distanze. Finora prendevamo le auto a Livorno, le portavamo in Piemonte e le distribuivamo, anche nel Centro Italia. Ora facciamo tutto qui».
    Una fabbrica in due mesi? Possibile, anzi fatto. «Il 5 marzo abbiamo iniziato i lavori per l’installazione delle linee di produzione. Il 28 aprile siamo entrati nel capannone. E il 5 maggio abbiamo avviato la produzione. Certo, fare le cose con il Comune di Collesalvetti è più facile che con quello di Livorno». Ieri, 7 luglio, c’erano al lavoro 71 persone. Dal 14 luglio saliranno a 90 ed «entro la fine di settembre – dice ancora Marchesi – saremo a 140». E gli assunti sono tutti livornesi. Molti vengono dalle fabbriche in crisi dell’automotive.
    L’azienda si è insediata in 5000 metri quadrati che fino a marzo erano occupati dalla Omaelba. Ma i 3500 mq di piazzali e i 1500 di capannone non bastano più. Perchè il lavoro, con il boom del gpl, è impazzito. Quando ha aperto a Guasticce, la Brc Mtm lavorava solo un modello di auto, adesso sono già tre. La linea di produzione esistente viene sfruttata al massimo, 24 ore su 24. La seconda, che sarà inaugurata a breve, inizialmente lavorerà su un turno ma in prospettiva anch’essa sarà utilizzata al massimo delle sue capacità. La Mtm opera con le maggiori case automobilistiche mondiali: Peugeot-Citroen, Ford, Jaguar, Daimler-Chrysler, Man, Volkswagen, Fiat, Mitsubishi, Chevrolet, Subaru, Suzuky, Hyundai. Le auto vengono ritirate dai piazzali di Elia, Mercurio, Faldo, attrezzate con l’impianto gpl, collaudate e rispedite ai concessionari.
    Passo dopo passo, è nata un’azienda. «Quando siamo arrivati il capannone era spoglio e non c’era neppure la linea Adsl» riprende Marchesi. «Non è stato semplice neppure reperire il personale – spiega il direttore dello stabilimento, Bo – Siamo venuti qui a Livorno in quattro e ci siamo affiancati al personale, turno per turno. Una settimana di primo montaggio, poi una di prova e la conferma dell’impiego. Così siamo già arrivati a 71». Una parte dei lavoratori sono “interinali” prestati da due agenzie livornesi. «A chi vuole lavorare qui chiediamo la disponibilità a lavorare su tre turni, anche il sabato mattina, e, se necessario, a fare straordinari. Con lo sfruttamento a pieno della seconda linea, pensiamo di fare un’altra cinquantina di assunzioni entro l’autunno». 140 posti, piovuti come manna dal cielo. E se il business del gpl continuerà potrebbero crescere ancora.
    «E’ evidente che, con questi ritmi di crescita, presto questo stabilimento non basterà più. Già oggi abbiamo qualche problema di ingolfamento nei piazzali» riprende Marchesi. Perciò la Mtm sta cercando una nuova sede. Due le proposte che ha ricevuto: una dalla società Interporto, per un’area che però non sarà pronta prima di un anno, e una seconda da un operatore privato, entrambe nella piana di Guasticce. «Prima l’abbiamo e meglio è» dice il direttore. Un nuovo stabilimento in sei mesi? State sicuri che cercheranno di stupirci un’altra volta.


    Articolo pubblicato sull’Espresso in data 09/07/08

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