Il Governo Meloni prende le distanze dalla transizione energetica o meglio, dall’imposizione delle auto elettriche. Il Green Deal può così attendere!
Il Presidente del Consiglio in occasione di una sua recente intervista ha parlato di “scelta distruttiva” quella imposta dalla Comunità Europea in favore delle auto elettriche.
Decarbonizzare non significa perdere posti di lavoro, quello il messaggio che la premier Meloni lancia in occasione di un dibattito con al centro l’economia italiana e la situazione delle industrie impegnate nella filiera automotive.
Al meeting di Confindustria, il Premier Meloni parla anche di una rivisitazione degli obiettivi e di un sostanziale fallimento del Green Deal.
A sostenere le dichiarazioni della Premier anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il quale ha confermato la posizione dell’Italia nel suggerire alla Commissione Europea una sostanziale rivisitazione dei termini, quelli del 2035, che farebbero sparire di fatto, dalle concessionarie, le tanto amate auto a combustione interna.
Un sostanziale dietrofront quello dell’industria automobilistica europea nei confronti di un progetto che sembra perdere acqua e pezzi, da ogni punto di vista.
Più che un fallimento si potrebbe parlare di una sentenza sin troppo precoce, quella dell’elettrico sul termico, che sebbene sia supportata da una ideologia che pone alla produttività, l’ambiente, all’occupazione il green, di fatto non vede la domanda, supportare questo fenomeno sociale.
L’ambiente va tutelato così come l’occupazione, se il sistema automobilistico, secondo Urso, è prossimo al collasso, occorre virare e capire come un approccio meno impositivo, possa favorire quella transizione e quel percorso verso la neutralità carbonica, che tutti quanti noi ci auspichiamo possa avvenire nel più breve tempo possibile, ma pur sempre con gradualità.