Oltre 111.000 autovelox sparsi in Italia.
I dispositivi di rilevazione della velocità, in Italia, tra semafori intelligenti, tutor e autovelox, secondo una recente ricerca del Codacons, sono tra i più numerosi in tutta Europa.
È recente una sentenza della Corte di Cassazione secondo la quale, molti autovelox sparsi per il nostro Paese non sarebbero omologati.
La sentenza numero 10.505 del 2024 chiarisce che gli autovelox, non devono solo essere approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma anche omologati. Il Codice della Strada chiarisce che gli strumenti di controllo della velocità devono essere tarati e omologati.
Ciò significa che almeno una volta l’anno, gli autovelox attivi devono essere sottoposti a ispezioni e controlli di funzionalità. La taratura deve riguardare sia gli autovelox fissi che quelli mobili utilizzati dalla polizia.
Autovelox, nuovo decreto sulla Gazzetta Ufficiale a maggio 2024
Tante le novità, tutte descritte nel nuovo decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a maggio 2024. Eccole in sintesi:
Il potere decisionale sull’installazione dei sistemi di rilevazione della velocità viene dato al prefetto a eccezione di autostrade e strade urbane.
- il prefetto potrà installare i dispositivi solo e unicamente in zone identificate come ad alto rischio di incidenti
- potranno essere installati in città solo nelle zone dove è previsto il limite di velocità a 50 km/h, escludendo le zone a traffico limitato
- stop agli autovelox in movimento usati dalla polizia, ma saranno validi solo se l’infrazione può essere contestata immediatamente
- solo i dispositivi fissi o mobili ma chiaramente visibili il cartello che segnala la presenza di un rilevatore di velocità, deve stare ad almeno 1 km di distanza dalla presenza dell’apparecchio
- la regolamentazione prevede che fra due apparecchi ci sia una distanza minima di 500 mt.