Auto elettriche e motori termici, il Ministro Urso propone una revisione dello stop alle vendite delle auto con motore termico.
Secondo quanto stabilito dall’Unione Europea, a partire dal 2035, le case automobilistiche dovranno vendere esclusivamente auto elettriche, l’Italia è schierata in prima fila affinché questo termine slitti.
L’out-out previsto dall’Unione Europea, tuttavia, prevede una revisione di quanto approvato, il tutto dovrà essere rivisto entro il 2026 affinché sia valutato effettivamente, se quanto stabilito da Bruxelles possa effettivamente concretizzarsi.
Gli obiettivi fissati dai piani alti dell’UE non sono in linea con quanto, almeno fino a oggi, il mercato sta decretando.
Auto elettriche e neutralità carbonica
Le auto elettriche non sono ben viste dagli automobilisti europei e le case automobilistiche, nella fretta di anticipare un percorso che si prevede possa essere tutt’altro che naturale, sono in ginocchio.
Economie allo sbando, ingenti investimenti e auto nei piazzali. Il mercato dell’auto sta crollando, portandosi con sé diversi attori e protagonisti, che una volta dominavano la scena mondiale e che oggi sono rovinosamente in discesa.
La neutralità carbonica prevista dalla UE entro il 2050, non è un qualcosa di attuabile a oggi, così come la sola commercializzazione delle EV a partire dal 2035.
Così a Bruxelles occorre chiarire e rivedere ben prima del 2026 questo piano, così come occorre definitivamente prendere posizione sui carburanti sintetici.
Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, lo scorso mese di luglio aveva dichiarato che i carburanti sintetici potranno avere un ruolo fondamentale nella transizione energetica e che l’Europea manterrà fede agli obiettivi stabiliti.
Una visione netta ma anche con i paraocchi che rischia ancora una volta di mettere in crisi, un settore già duramente segnata da eventi passati che hanno scosso l’intero pianeta. Dalla pandemia alla crisi energetica, fino alle guerre, l’Europea ha bisogno di certezze più che di rigide regole che non trovano di fatto, delle fondamenta su cui basarsi.