La produzione dell’industria italiana automotive, per il settimo mese consecutivo, secondo i dati ISTAT, registra un calo. Nel mese di settembre 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il calo è stato del 30%.
Nei primi nove mesi del 2024, il calo della produzione dell’industria italiana automotive è stato del 19,6%.
Osservando i singoli comparti produttivi, quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi cresce lievemente (+0,3% nel mese e +9,5% nel cumulato). Quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e motori, cala del 16,9% a settembre e del 18,4% nel periodo gennaio – settembre 2024.
Secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione domestica delle sole autovetture a settembre 2024 ammonta a circa 25mila unità, in calo del 50,5% rispetto a settembre 2023. Nel cumulato dei nove mesi, invece, sono state prodotte 256mila autovetture, in diminuzione del 38,3% su gennaio-settembre 2023.
Il totale degli autoveicoli prodotti nei primi tre trimestri del 2024 sfiora le 474mila unità, in calo del 27,6% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Industria automotive italiana, fatturato in discesa
Cala anche il fatturato dell’industria automotive italiana, ad agosto 2024 la variazione è del -7,4%, mentre in riferimento ai primi 8 mesi dell’anno è del -3,1%.
“A settembre l’indice della produzione automotive italiana registra una flessione a doppia cifra per il settimo mese consecutivo (-30%) – afferma Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA. “Anche l’indice della fabbricazione di autoveicoli mantiene un trend negativo a settembre (-42,6%) – complice la pesante contrazione, -50,5%, registrata, secondo i dati preliminari di ANFIA dalla produzione di autovetture – così come l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e motori, che chiude il mese a -16,9%.
Desta forte preoccupazione il taglio di 4,6 miliardi di Euro dal fondo automotive prospettato in Finanziaria, in quanto le risorse stanziate per il 2025-2030 erano finalizzate ad accompagnare la transizione del settore intervenendo non solo sul lato della domanda, ma anche dell’offerta, con l’obiettivo di supportare la filiera italiana e colmarne i gap di competitività rispetto agli altri maggiori Paesi dell’automotive”.