Volkswagen ID.5 è un SUV coupè elettrico che nasce sulla piattaforma modulare MEB
La linea è elegante ma nello stesso tempo sportiva, la nuova Volkswagen ID.5 è proposta in Italia anche nella variante GTX da 299 cavalli.
Ha una forma aerodinamica, il suo coefficiente di penetrazione, secondo quanto dichiarato dalla Casa tedesca, di 0,26.
Il richiamo alla linea della Volkswagen ID.4 è evidente, con il frontale aggressivo e le prese d’aria, finte, ai lati del paraurti. Di serie sono offerti i gruppi ottici a LED Matrix IQ.Light, ognuno dei fari contiene 18 LED dei quali 11 possono accendersi e spegnersi indipendentemente.
Volkswagen ID.5: il SUV elettrico con tre livelli di potenza
Nella parte posteriore, di serie sull’allestimento GTX e a richiesta sull’allestimento Pro e Pro Performance, una striscia luminosa collega i due gruppi ottici.
Nell’abitacolo sono stati utilizzate soluzioni innovative, l'utilizzo di materie prime di origine animale e i sedili anteriori con fascia centrale in ArtVelours, materiale derivato dal riciclo delle bottiglie di plastica.
Il quadro strumenti ha un display da 5,3 pollici al quale si affianca un display centrale da 12 pollici, molto facile e lineare da usare.
L’head-up display, con realtà aumentata, fornisce indicazioni sulla velocità, sulla segnaletica stradale e sulle rotte di navigazione.
La vettura è lunga 4,6 metri e con un passo di 2,77 metri, quanto basta per offrire una buona abitabilità ed una capacità di carico, standard, di 549 litri che possono diventare 1.561 litri con il divano posteriore reclinato.
Volkswagen ID.5 GTX: autonomia fino a 480 km
Le motorizzazioni offerte sono tre: l’allestimento Pro, è equipaggiata con un motore che sviluppa 174 CV, ed è a trazione posteriore, l’allestimento Pro Performance ha una potenza di 204 CV con una coppia di 310 Nm, mentre l’allestimento GTX, grazie ad un secondo motore posto sull’asse posteriore ha trazione integrale e sviluppa 299 CV con una velocità massima, limitata elettronicamente, di 180 km/h e un'autonomia di 480 km nel ciclo WLTP.
Marco Lasala
