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lunedì, 29 Aprile 2024
  • MINI Cooper SE Cabrio, cerchi in alluminio riciclato

    MINI Cooper SE Cabrio è una scoperta a zero emissioni. 

    Nell’era della transizione ecologica, c’è chi punta alla massima sostenibilità partendo dal riciclo di materiali già utilizzati, è il caso della nuova MINI Cooper SE Cabrio, modello dotato di cerchi in lega realizzati interamente con alluminio riciclato. 

    È il primo veicolo prodotto in serie, seppur in un numero limitato di esemplari, ad utilizzare questa tipologia di prodotto, una soluzione che non solo preserva le materie prime ma elimina anche il processo di elettrolisi, particolarmente dispendioso in termini energetici e totalmente necessario per produrre leghe leggere. 

    Implementare l’economia circolare: il principio del BMW Group 

    Quattro pilastri che consentiranno, in un futuro non molto lontano, di implementare l’economia circolare:

    • Re:think
    • Re:duce
    • Re:use
    • Re:cycle. 

    Cooper SE Cabrio è la prima auto premium open completamente elettrica, un modello che tiene conto della sostenibilità non solo partendo dai cerchi. La capacità di realizzare un “componente” fondamentale per il perfetto equilibrio della vettura lascia nuovi spiragli per il futuro per quanto concerne l’utilizzo e il riciclo dei materiali, i cerchi in lega della MINI  non solo sono studiati, dal punto di vista del design, per ottimizzare l’aerodinamica e l’efficienza del veicolo, ma anche all’insegna della diminuzione dell’impronta di carbonio. 

    Grazie all’utilizzo di materiali riciclati con un’impronta di carbonio inferiore ai 0,16 kg, le emissioni sono state ridotte, in fase produttiva, fino al 75% rispetto ai cerchi prodotti in maniera tradizionale. 

    MINI Cooper SE Cabrio: la scoperta sostenibile

    I cerchi della Cooper SE potranno essere completamente riciclati alla fine del loro ciclo vita, ciò consentirà di continuare a ridurre la quantità di alluminio che deve essere prodotta mediante processi che richiedono un elevato dispendio energetico.

    Marco Lasala

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