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sabato, 27 Aprile 2024
  • L’Europa taglierà le emissioni, filiera automotive in allarme

    L'Europa taglierà le emissioni dei veicoli leggeri nuovi fino ad annullarle nel 2035L’Europa taglierà le emissioni dei veicoli leggeri nuovi fino ad annullarle nel 2035.

    La notizia è freschissima: l’Europa taglierà le emissioni di gas serra tramite una serie di proposte frutto della mediazione fra Commissione Europea ed Europarlamento. Il programma ‘Fit for 55’ è ambizioso: l’Europa taglierà le emissioni tramite interventi in materia di clima, energia, fiscalità e trasporti con l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030. Il target finale è rendere il Continente, primo al Mondo, a impatto climatico zero entro il 2050. Le misure che interessano i trasporti su strada sono molto stringenti: al 2030 il taglio sarà del 55% per le automobili e del 50% per i veicoli commerciali leggeri. Si tratta di un inasprimento rispetto alle ipotesi precedenti (che erano -37,5% e – 31% rispettivamente) con l’introduzione dell’ulteriore obiettivo di un taglio del 100% al 2035. In pratica fra poco più di 14 anni potranno essere venduti solo automobili e commerciali leggeri nuovi a batteria. Un cambiamento epocale che ha destato molta preoccupazione nella filiera dell’automotive.

     

    Il ‘come’ l’Europa taglierà le emissioni preoccupa ANFIA

    L’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica ha infatti espresso “sconcerto e forte preoccupazione per la proposta, prevista nel pacchetto Fit for 55, di inasprire i target di riduzione delle emissioni di CO2 previsti dalla regolamentazione vigente”. Secondo ANFIA il target a zero emissioni al 2035 per auto e veicoli commerciali equivale ad abbandonare una delle più avanzate tecnologie di propulsione sulla quale la maggior parte delle aziende della componentistica italiana, comprese le sedi italiane delle multinazionali straniere, sono ancora prevalentemente concentrate. Viene anche contestata “l’incomprensibile ed univoca scelta tecnologica e la rinuncia al contributo che il motore a scoppio potrebbe dare alla decarbonizzazione attraverso l’utilizzo di carburanti a basso contenuto di carbonio. Perplessità anche per il non aver previsto flessibilità nella transizione, utili ad esempio ai piccoli costruttori, in particolare a quelli italiani che sono nicchie d’eccellenza”.

     

    I fornitori allarmati alla notizia che l’Europa taglierà le emissioni

    Voci critiche e allarmate anche da Clepa, l’Associazione europea dei fornitori automotive. Sigrid de Vries, segretario generale di Clepa, ha infatti affermato che “imporre emissioni zero nel 2035 è un divieto di fatto al motore a combustione interna. Questo non è il modo più efficace o efficiente per avere un trasporto a impatto climatico zero nella UE e potrebbe perfino non arrivare all’obiettivo. Il motore a combustione è neutro dal punto di vista climatico quando funziona con combustibili rinnovabili e sostenibili. Il veicolo elettrico a batteria è climaticamente neutro se caricato con elettricità rinnovabile. La priorità dovrebbero essere i combustibili rinnovabili e l’elettricità green, non il divieto di una tecnologia“.  In Clepa si indicano come chiare e condivise le azioni a salvaguardia del clima ma le scelte politiche sono la chiave per attuarle. Al pacchetto ‘Fit for 55’ con il quale l’Europa taglierà le emissioni, secondo l’associazione manca il riconoscimento del contributo che i combustibili rinnovabili possono e dovranno dare nel trasporto su strada. Secondo Clepa un approccio tecnologicamente più aperto ridurrebbe le emissioni più rapidamente e sosterrebbe l’occupazione e la competitività europee. Si fa anche presente che se l’Europa taglierà le emissioni con un percorso di sola elettrificazione questo metterebbe sotto pressione l’occupazione nell’industria automotive, in particolare su quella legata a fornitori di piccole e medie dimensioni. Una transizione verde ambiziosa, efficiente e inclusiva richiede, secondo Clepa, un’apertura tecnologica che dia spazio anche a soluzioni ibride, idrogeno verde e combustibili sostenibili rinnovabili.  

    Nicodemo Angì

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