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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Si parla di remanufacturing ad Automechanika Frankfurt Digital Plus

    Uno dei temi più interessanti ad Automechanika Frankfurt Digital Plus è stato il remanufacturingUno dei temi più interessanti ad Automechanika Frankfurt Digital Plus è stato il remanufacturing.

    Parliamo della ricostruzione di un prodotto usato secondo le specifiche di quello nuovo, utilizzando una combinazione di parti riutilizzate, riparate e nuove. L’automotive è uno dei settori che se ne può avvantaggiare di più e questa prospettiva interessa quindi ovviamente anche l’aftermarket. Diciamo subito che il remanufacturing, in pieno sviluppo già prima del 2020, ha avuto una forte accelerazione sia per la pandemia sia per la successiva ripresa. Nella prima fase si è capito che occorreva dipendere meno da fornitori lontani mentre la tanto auspicata ripresa ha fatto emergere tutta una serie di carenze nelle materie prime: il remanufacturing sarebbe stato d’aiuto in tutte queste situazioni. Una delle sessioni del Remanufacturing Day ad Automechanika Francoforte Digital Plus è stata tenuta da Fernand J. Weiland, Editor & Consultant della società di consulenza FJW Consulting.

     

    Uno dei temi più interessanti ad Automechanika Frankfurt Digital Plus è stato il remanufacturingL’importanza del remanufacturing evidenziata ad Automechanika Frankfurt Digital Plus

    ‘Riciclo è bene, remanufacturing è meglio’: l’esordio di Weiland non poteva essere più esplicito, insieme al suo richiamo sul fatto che i pezzi remanufactured sono diversi da quelli ricondizionati, riparati o riciclati: si tratta in effetti di pezzi rimessi a nuovo. Il pezzo viene pulito, smontato, esaminato per decidere quali suo componenti sono ancora buoni, quali vanno sostituiti e quali riparati. Dopo il rimontaggio il pezzo rimesso a nuovo viene testato, spesso con gli stessi strumenti usati per la produzione di quello nuovo. Si è quindi posto l’accento sul fatto che il remanufacturing produce pezzi che hanno prestazioni pari o superiori al pezzo nuovo, hanno gli stessi usi e funzioni e hanno una garanzia. In questo webinar ospitato ad Automechanika Francoforte Digital Plus si è ricordato che questi componenti sono ben identificati come remanufactured e dev’essere indicato chi li ha rimessi a nuovo.

     

    Il remanufacturing ha grandi potenzialità

    Questo processo industriale è molto indicato per prodotti durevoli e con una vita relativamente lunga: dall’aerospazio, all’automotive passando per il settore ferroviario, quello dei macchinari, l’elettromedicale e persino le periferiche dei PC. Un classico sono i motori degli aeroplani, che vengono rimessi a nuovo in una percentuale molto alta. Le cifre snocciolate durante Automechanika Francoforte Digital Plus sono impressionanti: il valore globale del remanufacturing nel 2020 è stato di 180 miliardi di dollari, ha dato lavoro ad 1 milione di addetti e ha evitato l’immissione in atmosfera di 16 milioni di tonnellate di CO2. Si stima poi che questi valori potrebbero presto più che raddoppiarsi. Il solo settore dell’aviazione, nonostante la complessità delle certificazioni di sicurezza, vale 65 miliardi di dollari. Anche il settore industriale è molto interessato al remanufacturing perché la lunga vita dei macchinari fa si che determinati modelli non siano più in produzione e conviene rimettere a nuovo quelli vecchi.

     

    Il remanufacturing automotive ad Automechanika Francoforte Digital Plus

    L’automotive europeo è molto attivo nel remanufacturing e si stimano in 30 milioni/anno i pezzi rimessi a nuovo per un valore di 11 miliardi di euro. La quota di mercato potrebbe arrivare all’80% e la crescente complessità dei particolari è una sfida ma anche un’opportunità per gli specialisti. Nel 2020 il mercato europeo ha visto 22,313 milioni di pezzi per le automobili e i commerciali leggeri mentre i veicoli industriali hanno movimentato 3,59 milioni di componenti e 3,80 milioni di pneumatici ricostruiti. L’avanzata delle auto elettriche rimescolerà ancora le carte, dato che nel 2035 le auto nuove potrebbero essere elettriche al 100%. Diverso il caso del parco circolante: nello stesso anno la quota delle elettriche sarà intorno al 35% e questo si rifletterà sul mercato del remanufacturing, che ancora per anni sarà focalizzato sui veicoli con motore a scoppio e ibridi

     

    L’aftermarket e remanufacturing automotive

    Weiland ritiene che in futuro la maggioranza dei ricambi potrebbe provenire dal remanufacturing e questo si rifletterà anche sulla riparazione e sul mercato del ricambio. Nel webinar si è posto l’accento su una potenziale debolezza del remanufacturing automotive, la catena del recupero dei pezzi da rigenerare. Occorrerà anche abbracciare le nuove tecnologie (elettronica, motori elettrici, software) e promuovere presso officine e ricambisti la raccolta dei componenti usati. Una domanda posta all’oratore parlava di un venticinquenne che rileverà l’officina dei genitori e chiedeva in quale campo investire? La risposta è che i giovani titolari di officine devono tenere a mente che il futuro è il remanufacturing invece dei ricambi nuovi. L’arrivo delle auto elettriche e connesse rende poi necessari gli investimenti non solo in attrezzatura ma anche in personale e formazione.

    Nicodemo Angì

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