Nel mercato delle elettriche c’è chi fa davvero la differenza. Xiaomi, il colosso cinese del settore tecnologico, ha annunciato di “dover” raddoppiare la produzione del SU7, la berlina elettrica super tecnologica caratterizzata da un prezzo abbordabile. Il lancio della vettura, ma soprattutto la politica del marchio del Sol Levante ha portato ad un boom inaspettato di richieste.
Diecimila unità vendute in 43 giorni, metà dell’intera produzione prevista per il 2024 prenotata in appena un week-end e una domanda che non accenna a diminuire. Un debutto più che dirompente nel mondo dell’elettrico per Xiaomi.
Il successo della SU7 (acronimo di Speed Ultra), sta nell’aver saputo coniugare infatti prestazioni medio alte con un prezzo competitivo. La versione d’ingresso costa infatti il corrispettivo di 27.650 euro, e vanta un motore da 220 kW (299 CV), con velocità massima di 210 km/h e coppia massima di 400 Nm.
Xiaomi SU7: anche in versione Long Range
L’autonomia è di 700 km, registrata però nel ciclo cinese CLTC che è molto più “generoso” rispetto al nostrano WLTP. Merito della batteria da poco più di 70 kWh.
La versione Long Range, propone poi una batteria maggiorata da 94,3 kWh e costa, al cambio, 31.500 euro. Vi è anche una terza versione ed è la potentissima Xiaomi SU7 Max, con un’autonomia ancora maggiore grazie alla batteria da 101 kWh. La max ha un doppio motore elettrico dalla potenza complessiva di 495 kW (più di 600 CV). La velocità massima è di 265 km/h, l’accelerazione 0-100 impiega appena 2,78. Costo: 38.000 euro.
Lei Jun, amministratore delegato e dell’intero gruppo e della divisione automotive, ha parlato delle richieste arrivate e della necessità di istituire un doppio turno di produzione per far fronte alle domande, ad una platea virtuale di ben 34 milioni di spettatori su tik tok, dimostrandosi assolutamente soddisfatto dei risultati che la SU7 sta ottenendo e dichiarando di guardare al futuro con grande ottimismo.
Tuttavia non nasconde anche questo trionfo colossale rischia di avere un lato negativo. L’azienda infatti prevede di perdere quasi 9 mila euro per ogni vettura venduta, arrivando a una stima totale pari a poco più di 532 milioni di euro.
Lo slancio iniziale della SU7 servirà però al brand hi-tech di farsi conoscere anche in ambito automotive; una sorta di investimento sull’immagine dell’azienda in un settore competitivo come quello della mobilità a zero emissioni che nel piano di business presentato, prevede di spendere circa 10 miliardi di euro in 10 anni.