Porsche fa ripartire la produzione in alcuni stabilimenti dopo la crisi COVID19.
Il gruppo ha già messo in atto una serie di misure diretta alla tutela dei dipendenti e di tutta la la supply chain , iniziativa che ha messo in condizione la Porsche di ritornare operativa.
Per gli stabilmenti di Zuffenhausen e di Lipsia è stata messa in atto una pianificazione accurata che prevede il rientro scaglionato di tutti i dipendenti.
Ogni iniziativa è stata concordata con il Comitato Aziendale e la supervisione dell’area Salute & Sicurezza.
Come ogni società importante del settore automotive Porsche intende guardare al futuro con ottimismo nel pieno rispetto delle indicazioni fornite. Per i lavoratori è prevista una distanza minima di 1,5 m tra ogni operatore , obbligo di mascherina sul viso durante il lavoro in determinate aree.
Molto attivo anche il Porsche Aid che oltre a seguire le operazioni di donazioni negli ospedali e l’invio delle provviste ai banchi alimentari, sta supervisionando ogni operazione di supporto al sociale. Il budget per le donazioni è stato aumentato di cinque milioni di euro.
Porsche sin dalle prime analisi sul rischio legato all’esplosione del COVID19 aveva nserito una serie di rigorose misure di sicurezza. Queste stesse misure rimarranno in vigore sino a quando l’allerta non sarà cessata .
Anche sul territorio italiano Porsche è pronta alla ripartenza dal 4 maggio, seguendo con grande attenzione le prescrizioni governative. Il gruppo ha già invitato i clienti a chiamare il Centro Porsche di riferimento per fissare un appuntamento , in modo tale da garantire la massima accoglienza secono gli standard di sicurezza.
Marco Lasala
