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sabato, 20 Aprile 2024
  • Cosa prevedono le nuove omologazioni Euro 5 per le moto? Ce lo spiega TÜV Italia

    Cosa prevedono le nuove omologazioni Euro 5 per le moto? TÜV Italia ce le spiega Cosa cambia nel passaggio alle nuove omologazioni Euro 5 per le moto?

    Ce lo dice TÜV Italia esplicitando le nuove funzioni richieste al sistema di diagnosi OBD II. Ricordiamo che nel 2021 è diventata obbligatoria l’omologazione secondo lo standard Euro 5 per tutti i mezzi di categoria L, quad e moto a 3 ruote compresi, mentre dal 2024 tutti i veicoli di nuova omologazione dovranno essere Euro 5+. In realtà delle omologazioni Euro 5 per le moto si parla fin dal 2020, anno nel quale è entrato in vigore questo standard per i veicoli di nuova omologazione, mentre dal gennaio di quest’anno è invece, obbligatorio commercializzare mezzi esclusivamente Euro 5.

    Le nuove omologazioni Euro 5 per le moto porteranno diversi cambiamenti

    Lo standard Euro 5+, che entrerà in vigore dal 2024 per i nuovi modelli e dal 2025 per quelli che bengono commercializzati, imporrà test particolari per il calcolo delle emissioni. Le nuove omologazioni Euro 5 per le moto, in versione ‘5+’, introdurranno infatti l’adozione completa della diagnostica di bordo OBD 2, integrata solo parzialmente sulle nuove omologazioni Euro 5 per le moto. Arriveranno anche test di durabilità più stringenti e probabili ulteriori riduzioni della rumorosità. Pietro Vergani, Business Unit Manager Commercial Product Automotive & Industrial di TÜV Italia, commenta così: “l recente passaggio all’Euro5 è un nuovo punto di partenza per un ulteriore aggiornamento legislativo, così come imposto dalla Comunità Europea per i veicoli di categoria L. Oltre a quelli previsti oggi ci troveremo a valutare in modo più approfondito altri requisiti tecnici“.

     

    Il dettaglio delle nuove omologazioni Euro 5 per le moto

    TÜV Italia spiega che le nuove omologazioni Euro 5 per le moto prevedono l’aggiornamento del livello OBD II con l’inclusione del monitoraggio del catalizzatore e l’introduzione di limiti minimi per il monitoraggio del sistema tramite indici IUPR (In-Use Performance Ratio). Uno IUPR del 10%, per esempio, significa che i componenti e i sistemi di controllo delle emissioni sono monitorati per almeno il 10% della durata di un percorso. Ci sarà anche un abbassamento dei valori-soglia (Threshold Limits) superati i quali ci sarà una segnalazione di malfunzionamento, in particolare dei sistemi di controllo delle emissioni. Arriverà anche l’obbligo del monitoraggio OBD durante la guida in modo da segnalare l’attivazione di modalità che comportano una sostanziale riduzione della coppia del motore. Questo controllo dovrà essere applicabile non solo ai veicoli dotati di tradizionali motori endotermici ma anche a quelli elettrici.

     

    Quali sono gli step per le nuove omologazioni Euro 5 per le moto?

    Si andrà anche verso la rimozione dell’opzione di calcolo matematico tramite il Fattore di Deterioramento tabulato per stabilire come variano le emissioni durante l’invecchiamento del veicolo. Si adotterà quindi il modello di Accumulo chilometrico (Approved Mileage Accumulation) parziale o totale del veicolo o dei suoi sistemi rilevanti ai fini delle emissioni inquinanti. Questo modello non sarà probabilmente usato per i motoveicoli più grandi, per i quali si useranno altre procedure test. TÜV Italia ricorda che ‘omologazione’ definisce il processo di approvazione di un veicolo e fisicamente si traduce in un certificato rilasciato dall’autorità preposta, che consente a un prodotto di entrare in quel determinato mercato. Il processo omologativo inizia con l’accreditamento seguito dai test in accordo a norme e direttive, fino alla preparazione di relazioni tecniche comprovate da trasmettere alle autorità competenti (quali i dipartimenti dei trasporti dei vari Ministeri Europei) per l’ottenimento dell’approvazione finale alla messa in commercio.

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