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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Citroen 2CV: la storia

    Era il 27 luglio 1980 quando dalla catena di montaggio nello stabilimento di Mangualde, in Portogallo, uscì l'ultimo esemplare di Citroen 2CV nella serie speciale “Charleston”

    Un modello che affonda le sue origini nel lontano 1948 quando fu presentata in occasione del Salone dell’Automobile di Parigi, un’auto, la Citroen 2CV, dal design originale, versatile ed economica, che grazie alla sua particolare forma ha saputo distinguersi.

    Sospensioni morbide, motore raffreddato ad aria e baricentro basso, queste le peculiarità della storica francese.

    Citroen 2CV era stata progettata per un pubblico ampio

    André Lefebvre, all’epoca Capo Progettista Citroën: “Fate studiare nel vostro reparto una vettura che possa trasportare due contadini con gli zoccoli, cinquanta chili di patate o un barilotto di vino ad una velocità massima di sessanta chilometri orari con un consumo di tre litri per cento chilometri”.

    Chi era disposto ad acquistare una 2CV in quel periodo, a ridotto degli anni ’50, doveva anche attendere 6 anni per la consegna, ciò era dovuto alla difficoltà della Casa madre di reperire le materie prime necessarie per la produzione.

    Numerose le soluzioni tecniche originali per quegli anni, il corpo in acciaio era avvitato al telaio, il tetto era avvolgibile, il motore boxer e il serbatoio benzina posizionato in basso, soluzioni che la rendevano impossibile da ribaltare.

    A partire dal 1981 furono montati sull’avantreno dei dischi freno in luogo dei classici tamburi.

    Citroen 2CV: una potenza triplicata

    Uno dei pochi modelli che lungo tutta la sua evoluzione ha visto triplicare la sua potenza massima, dai 9 cavalli degli anni ’50 ai 28 cavalli del 1970, passando da una velocità massima di circa 70 km/h fino ai 113 km/h della versione da 29 cavalli.

    Marco Lasala 

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