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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Car Sharing: numeri dimezzati rispetto alla pre pandemia

    Il Car Sharing nel 2022 è tornato a crescere.

    Una crescita attesa e ancora lontana in termini di adesioni, rispetto a quanto fatto registrare nel 2019, il car sharing secondo l’ANIASA è ancora penalizzato dalla scarsa attenzione delle Istituzioni e delle Amministrazioni locali. 

    Nel 2022 il car sharing ha superato i 5.600.000 noleggi, circa il 3% in più rispetto all’anno precedente ma decisamente lontano dai 13 milioni di noleggi raggiunti nel 2019.

    Gli scritti sono sostanzialmente stabili, quasi 2.5 milioni, così come gli utenti attivi, 280mila, un settore che oramai è unanimemente riconosciuto come valida alternativa alla mobilità urbana e sostenibile. 

    Car sharing: flotta attiva dimezzata nel 2022

    Rispetto alle 6.500 unità del 2018 / 2019, oggi la flotta attiva del car sharing è di 3.600 vetture, ciò è dovuto principalmente al calo della domanda ma anche e soprattutto alla scarsità dei veicoli e alla difficile reperibilità dei pezzi di ricambio, fattore questo, che obbliga le vetture danneggiate di una flotta, a una lunga sosta in officina, con conseguente aggravio di costi. 

    L’80 delle flotte del car sharing si concentra tra Milano e Roma. 

    La durata media del car sharing è passata dai 30 minuti nel pre-pandemia ai 76 minuti del 2022, con percorrenze che sono aumentate quasi del doppio. 

    Per quanto concerne l’utenza del car sharing, il 64% è maschile, i giovani sono quelli che preferiscono utilizzare questo servizio, in aumento la fascia di età over 55. 

    Il picco dei noleggi si registra tra le ore 16 e le 21, con punte del 31% del totale noleggio. 

    Alberto Viano, Presidente ANIASA ha dichiarato: “La sostenibilità economica del servizio è oggi problematica sia per i piccoli, che per i grandi operatori. A mancare è una politica più lungimirante e responsabile da parte delle Istituzioni e in particolare delle amministrazioni locali delle grandi città: al riconoscimento delle positive potenzialità della formula in termini di decongestionamento del traffico e di riduzione delle emissioni, spesso si accompagnano, esclusivamente, pesanti adempimenti amministrativi e gestionali. È necessario che le Amministrazioni supportino maggiormente il settore, attivando sinergie con gli operatori, oggi impegnati nella ripartenza e consolidamento di un’attività sì imprenditoriale, ma di evidente interesse pubblico.
    Oggi per rilanciare questo comparto occorrono interventi strutturali: a partire dall’abolizione dei canoni annuali che alcune città ancora richiedono agli operatori per ogni singolo veicolo condiviso, dall’inclusione del servizio tra quelli previsti nel “Buono Mobilità”, fino alla previsione di un’aliquota IVA al 10% (come accade per taxi, autobus, aerei, ferrovie ed NCC) per gli utenti del car sharing. Una proposta, quest’ultima, che abbiamo presentato ai Ministeri competenti, chiedendo di inserirla nel DDL sulla riforma fiscale, in queste settimane in Parlamento
    ”.

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