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mercoledì, 15 Maggio 2024
  • BMW: nessun limite ai motori a combustione

    BMW

    BMW prende una posizione decisa contro il limite imposto dall’Unione Europea sul divieto di commercializzare auto con motore endotermico a partire dal 2035.

    I motori a combustione interna faranno ancora parte della strategia commerciale della Casa dell’Elica, così BMW vuole continuare a offrire ai propri clienti la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di motore senza alcuna imposizione.

    Motori benzina e diesel, per il brand tedesco nessun limite e stop allo sviluppo, il progresso tecnologico deve andare avanti ma se quasi la totalità delle Case Automobilistiche stanno gradualmente spingendo verso un’offerta sempre più consistente di auto elettriche, in BMW non è così.

    Il CEO Oliver Zipse afferma che è del tutto sbagliato andare contro le attuali alimentazioni e motorizzazioni, nei piani di sviluppo della Casa Tedesca non si esclude una possibile ipotesi ai combustibili sintetici.

    Nessuna nostalgia del passato, per il marchio dell’Elica è opportuno proporre alternative, secondo un recente studio, in tutto il mondo attualmente ci sono oltre 1 miliardo e 400 milioni di veicoli alimentati con motore a combustione interna, sostituirli tutti non è fattibile ma oltretutto non è nemmeno sostenibile perché significherebbe un enorme accumulo di plastiche, batterie e acciaio sparso per il pianeta.

    Leggi anche – Idrogeno, la vera alternativa all’elettrico: prova della BMW iX5 Hydrogen 

    Gli e-fuel costituiscono così una fonte importantissima per mantenere efficienti i veicoli passati senza danneggiare l’ambiente, oltretutto BMW è attivamente impegnata nello sviluppo dell’idrogeno, da svariati anni sta investendo in questa tecnologia consapevole di avere un passo avanti rispetto alla concorrenza, a esclusione ovviamente di Toyota.

    C’è un dato allarmante ma che ancora non è venuto alla ribalta con l’attenzione che richieste: se oggi l’intero parco circolante nel mondo fosse costruito solo di auto elettriche, non ci sarebbe l’energia sufficiente per alimentarle.

    L’elettrico è il futuro ma un passaggio più graduale e meno netto gioverebbe ai costruttori e alla filiera dell’automotive, una brusca imposizione comporta se non altro non solo un crollo della domanda ma anche aziende costrette a virare i piani di investimento in virtù di una scelta, quella dell’Unione Europea, che allo stato attuale sembra insensata.

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