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giovedì, 28 Marzo 2024
  • L’auto in cima alle scelte di mobilità post-Covid

    L'auto in cima alle scelte di mobilità post CovidL’auto in cima alle scelte di mobilità post Covid.

    Lo studio ANIASA-BAIN & Company parla chiaro. L’emergenza sanitaria degli ultimi mesi ha avuto un impatto significativo sulla mobilità degli italiani che stanno ancora limitando i propri spostamenti per lavoro e convivialità. Con 2 italiani su 3 pronti a limitare i propri spostamenti mediante il trasporto pubblico locale, l’auto conferma la propria centralità negli scenari di new mobility nazionale. Crisi economica e telelavoro stanno frenando la domanda di car sharing, ma l’adozione di protocolli di igienizzazione e il ritorno a una “nuova normalità” restituiranno all’auto condivisa un ruolo strategico per le città.  In vista dell’estate, il 20% degli italiani è pronto a noleggiare una vettura per le proprie vacanze, mentre oltre 8 su 10 hanno rinunciato o rinviato l’acquisto dell’auto in attesa di incentivi o di ricorrere a nuove formule come il noleggio a lungo termine.

    Lo studio parte da un presupposto: l’Italia dipende in larga parte dalla mobilità privata dell'auto

    Nel 2019 il tasso di motorizzazione del nostro Paese è stato pari a 656 auto ogni 1.000 abitanti, un dato costantemente in crescita da 20 anni e senza pari in Europa. Il 60-70% degli spostamenti nel nostro Paese avviene in auto, solo il 20-30% circa tramite il trasporto pubblico. Parimenti il “costo al km” legato all’acquisto di un’auto è diventato insostenibile, portando allo sviluppo progressivo, ma costante, del noleggio a lungo termine: costi certi e zero anticipo. Questo il contesto pre-COVID. Per interpretare come l’emergenza sanitaria abbia cambiato le abitudini di mobilità degli italiani è stata realizzata un’indagine su un campione rappresentativo di 1.000 residenti nelle principali città italiane (Roma, Milano, Torino), intervistati a fine maggio, a poche settimane dalla fine del lockdown e quindi ancora con la paura del virus ben presente. Lo studio mostra come il COVID abbia decisamente lasciato il segno. Più della metà degli intervistati, ritiene di poter tornare ai precedenti standard di spostamenti pre pandemia solo tra più di 6 mesi, ed un quarto addirittura non prima di un anno. La maggiore cautela (o timore) riguarda il Trasporto Pubblico Locale, che quasi il 70% del campione dichiara di volere utilizzare meno di prima, il 47% intende servirsi meno anche dei taxi.

    L'auto in cima alle scelte di mobilità post CovidIl car sharing auto frena a causa dei timori sanitari e del telelavoro

    Il car sharing, che prima del coronavirus aveva visto un deciso consolidamento della propria base clienti, ha subito una improvvisa battuta d’arresto nei mesi di lockdown. Il 46% degli italiani intende utilizzarlo come o più di prima, la restante parte intende utilizzarlo meno: di questi il 64% è spinto da preoccupazioni di carattere sanitario, il 30% ritiene di non averne più bisogno per motivi lavorativi (effetto del telelavoro). Superata questa fase iniziale, in cui le preoccupazioni relative all’emergenza sanitaria sono ancora troppo vive e il lavoro da casa tocca ancora ampie fasce di popolazione, il car sharing potrà recuperare rapidamente fette di mercato perse negli ultimi mesi e ampliare la propria clientela a quanti eviteranno di servirsi dei mezzi pubblici.

    Il 20% degli italiani pronto a noleggiare un’auto per la prossima estate

    Il 50% degli intervistati dichiara di volerlo utilizzare come o più di prima, la restante metà intende servirsene di meno. Per questo business i timori legati al minor utilizzo sono solo per un terzo legati a ragioni igienico-sanitarie e riguardano nel 54% dei casi invece la variazione delle abitudini lavorative (remote working) o le difficoltà economiche, anche connesse alla perdita/cambio di lavoro (55% del totale). Il 72% degli italiani conferma che andrà in vacanza (in 7 casi su 10 in Italia) e il 20% si dice comunque pronto a farlo con una vettura in noleggio.

    L’84% degli italiani ha rinunciato o posticipato l’acquisto dell’auto….in attesa di incentivi o di ricorrere a nuove formule

    Lo studio prende in analisi infine la propensione all’acquisto di nuove vetture. Il 24% del campione intervistato ammette di aver rinunciato, al momento, all’acquisto; un ulteriore 60% dichiara di averlo posticipato. Chi ha rinunciato o posticipato lo ha fatto per motivi economici (47%) o in attesa di un imminente calo dei prezzi (23%). Per gli intervistati il ritorno all’acquisto è infatti legato a incentivi/promozioni (70%) e allo sviluppo di strumenti flessibili.

     

     

     

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