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martedì, 23 Aprile 2024
  • Risarcimento diretto dei sinistri, ecco come cambierà

    Il DDL Concorrenza impone anche alle compagnie estere il risarcimento diretto dei sinistri ma non mancano le proteste.

    Sappiamo che in Italia vige, già da qualche anno, il risarcimento diretto dei sinistri: se si viene danneggiati – e non si è quindi responsabili dell’incidente – si verrà risarciti dalla nostra compagnia assicurativa che si rivarrà poi su quella della controparte. La modifica proposta nel DDL Concorrenza è semplice: l’articolo 27 recita infatti che “le disposizioni relative alla procedura prevista dall’articolo 149 si applicano anche alle imprese di assicurazione con sede legale in altri Stati membri che operano nel territorio della Repubblica ai sensi degli articoli 23 e 24″. Facciamo un passo indietro e vediamo il perché della procedura di risarcimento diretto dei sinitri. Questa norma, entrata in vigore dal febbraio 2007, vuole accelerare l’iter dell’indennizzo purché siano rispettate alcune condizioni, come il fatto che siano coinvolti non più di 2 veicoli, che il sinistro sia avvenuto con urto, che eventuali ferite non procurino più del 9% di invalidità e che le compagnie assicurative degli automobilisti abbiano aderito alla Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto – CARD. Questa normativa si applica anche nel caso di sinistro con ciclomotore o quadriciclo leggero a patto che essi abbiano immatricolazione successiva al 14 giugno 2006.

     

    I cambiamenti nel risarcimento diretto dei sinistri

    In tutti gli altri casi sarà necessario seguire la procedura di risarcimento ordinario (che è comunque sempre possibile) che prevede la richiesta di risarcimento dei danni alla compagnia assicurativa della controparte responsabile del sinistro. A questa prima formulazione si è poi aggiunta, per le imprese assicurative con sede in Italia, l’obbligatorietà dell’adesione al CARD. La modifica proposta in questi giorni, che deve passare il vaglio del Parlamento, farebbe scattare il risarcimento diretto dei sinistri anche per le controparti assicurate con compagnie con sede all’interno dell’Unione Europea. Il Governo ha voluto così eliminare un potenziale trattamento discriminatorio a danno delle imprese italiane, obbligate ad aderire al CARD a differenza di quelle estere.

     

    Le voci critiche contro il risarcimento diretto dei sinistri

    Questa estensione alle compagnie estere del risarcimento diretto dei sinistri ha rinfocolato una polemica mai sopita, espressa ad esempio da Luigi Mercurio, presidente dell’Associazione italiana periti estimatori danni. A suo parere questa procedura genera una ‘canalizzazione forzata’: l’automobilista danneggiato viene indirizzato verso la carrozzeria convenzionata, che lavora a un prezzo della manodopera fissata dall’assicurazione. Mercurio sostiene infatti che “chi non opta per il risarcimento diretto dei sinistri, facendo riparare l’automobile da un carrozziere indipendente, rischia di incorrere in franchigie e scoperti di dubbia validità e contrari alle normative, alla concorrenza e ai principi del libero mercato“. Anche Assoutenti, attiva in favore dei diritti dei consumatori, manifesta tutto il suo dissenso per bocca del suo presidente Fabio Truzzi: “Il risarcimento diretto dei sinistri non solo non va esteso alle compagnie estere ma va abolito del tutto, restituendo agli assicurati polizze RC auto semplici, il ripristino di un sano meccanismo bonus malus e il pieno diritto alla libera scelta del riparatore di fiducia“.

     

    Nicodemo Angì

     

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