I fatti accaduti a Livorno nelle ultime ore e, in generale, eventi naturali come piogge forti, venti e grandinate ci hanno ispirati per un argomento probabilmente poco considerato: il fenomeno dell’aquaplaning. Tale fenomeno si presenta quando, percorrendo una strada bagnata, gli pneumatici perdono aderenza con l’asfalto ed il veicolo sbanda diventando quasi ingestibile.
I fattori che portano all’aquaplaning:
- Anzitutto lo spessore del velo d’acqua sull’asfalto
- La velocità a cui procede il veicolo
- Il peso del veicolo
- La larghezza delle gomme. Più sono larghe, più l’impronta a terra è maggiore e maggiore sarà la superficie che calca l’acqua.
Consigli per evitare l’aquaplaning:
- Utilizzare gomme con un buon battistrada
- Mantenere sempre la distanza di sicurezza
- Prestare attenzione ai solchi principali del pneumatico che servono ad espellere l’acqua che si interpone tra ruota e manto stradale. Per verificare la corretta profondità del battistrada basta una moneta da 1euro, va inserita all’interno di uno dei solchi principali e se la corona dorata è appena coperta dalla gomma o è visibile implica che il profilo è inferiore ai 4mm
Cosa fare in caso di aquaplaning:
- Anzitutto mantenere la calma evitando reazioni troppo brusche
- Tenere lo sterzo ben saldo con entrambe le mani posizionate alle 9,15
- Mai lasciare di colpo l’acceleratore, anzi allentare la pressione sul pedale
- Mai frenare
- Attraversata la pozzanghera tutto tornerà alla normalità
Costanza Tagliamonte