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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Il rilancio del trasporto merci, le idee di ANFIA, Federauto e UNRAE

    Il rilancio del trasporto merci secondo ANFIA, Federauto e UNRAEIl rilancio del trasporto merci secondo ANFIA, Federauto e UNRAE.

    I veicoli industriali sono una parte importante del circolante italiano e non solo dal punto di vista della consistenza numerica: le idee di ANFIA, Federauto e UNRAE per il rilancio del trasporto merci. 700.000 veicoli con peso totale a terra – PTT – superiore ai 35 quintali non sono infatti pochi e hanno un ruolo vitale nella movimentazione delle merci. A fare il punto della situazione un dibattito con Luca Sra, Delegato ANFIA per il Trasporto merci, Gianandrea Ferrajoli, Coordinatore Federauto Truck, e Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE. I dati sulla sostenibilità ambientale e dell’anzianità di questa flotta non sono però rassicuranti. Il totale ha un’età media di 13,4 anni e il 56% dei mezzi risponde alle Direttive sulle emissione ante Euro IV. Le cose migliorano considerando solo i mezzi pesanti, ossia quelli con PTT da 16 tonnellate in su: la loro età media scende a 11,5 anni e la percentuale di quelli con omologazione ante Euro 4 è del 45,5%. il rilancio del trasporto merci passa anche da un recupero delle immatricolazioni, ridotte in 13 anni dalle 35.442 unità del 2007 alle 20.256 del 2020, per una diminuzione superiore al 40%.

     

    Il rilancio del trasporto merci passa da sostenibilità e sicurezza

    Il rilancio del trasporto merci deve svilupparsi su vari piani, tutti ispirati alla sostenibilità, sicurezza ed efficienza. ANFIA, Federauto (è la Federazione Italiana Concessionari Auto, Veicoli Commerciali e Industriali) e UNRAE propongono interventi per disincentivare l’uso dei veicoli più inquinanti, ad esempio maggiorando il costo del passaggio di proprietà ed eliminando il rimborso dei pedaggi autostradali e stradali e delle accise per i mezzi ante Euro IV. Si chiede anche l’entrata in vigore della revisione annuale obbligatoria, anche presso officine private, prevista da tempo ma ancora in attesa dei decreti attuativi. In attesa di arrivare a sistemi ad emissioni locali zero, come quelli elettrici o a Fuel Cell alimentati a Idrogeno, è necessario investire sui bio-carburanti e sul parallelo sviluppo delle infrastrutture per le alimentazioni alternative. Le idee di ANFIA, Federauto e UNRAE per aumentare l’efficienza del trasporto merci  comprendono anche la libera circolazione degli autoarticolati di lunghezza fino a 18 metri – 1,5 metri in più della lunghezza massima attuale consentita – che ad oggi possono circolare in Italia solo a livello sperimentale. Questo aumento della lunghezza permette di caricare un numero di pallet superiore a parità di massa: per trasportare le stesse merci occorrerà quindi un numero minore di mezzi, efficientando la logistica.

     

    Sicurezza ed efficienza per il rilancio del trasporto merci

    Luca Sra ritiene che ci sia “una grande contraddizione tra gli investimenti dei produttori per adeguarsi alle normative in materia e l’effettiva dotazione dei mezzi in circolazione: solo il 21,6% dei veicoli industriali circolanti è dotato dei dispositivi di sicurezza resi obbligatori dal 1° novembre 2015, l’AEBS per la frenata autonoma d’emergenza ed LDW per il mantenimento della corsia. Occorrono inoltre investimenti per biocarburanti, gas naturale, colonnine di ricarica ad alto voltaggio per i veicoli commerciali e industriali e per la distribuzione dell’idrogeno: sono passi necessari per raggiungere i target di decarbonizzazione stabiliti dall’Europa”. Secondo Gianandrea Ferrajoli il rilancio del trasporto merci passa anche dalla trasformazione sostenibile ed ecologica del comparto, ottenibili anche e soprattutto disincentivando l’uso di mezzi obsoleti. Un veicolo su 3 in Italia è Euro 0, 1 o 2: un dato impressionante e pari al quintuplo della Germania e al triplo della Francia. Per il passaggio a un trasporto sempre più green ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE propongono ad esempio la rimodulazione del bollo e gli incentivi per l’acquisto di veicoli nuovi”. Paolo A. Starace osserva che in attesa di soluzioni a emissioni locali basse o nulle “è necessario prevedere misure di incentivazione per la sostituzione dei mezzi più vetusti con veicoli Euro VI di ultima generazione, una misura già capace di ridurre le emissioni di CO2 rispetto all’attuale parco circolante. Chiediamo quindi di rifinanziare l’ecobonus sui veicoli commerciali per tutto il 2021, introducendo agevolazioni anche per rinnovare rimorchi e semirimorchi, e di rendere operativo i ‘certificati bianchi’ per il rinnovo delle flotte. Una rimodulazione del bollo dei veicoli industriali secondo il principio ‘chi più inquina più paga’ potrà poi portare benefici per ambiente e sicurezza”.

    Nicodemo Angì

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