I ricambi originali sono a volte molto cari e la cosa può dare fastidio, anche perché ci sono esempi di pezzi alternativi che sono sicuramente identici a quelli di primo impianto. Tanto per non fare nomi, consideriamo il misuratore della massa d’aria (debimetro) di un’auto premium come la BMW 320 d della serie E90 con il motore da 135 kW. Il ricambio Bosch costa circa 170 euro e siamo sicuri che anche il componente di primo impianto/ricambio originale, che costa molto di più, è prodotto da questo gigante della componentistica.
Risparmiare oggi per spendere di più domani?
L’esempio che abbiamo fatto riguarda un pezzo (ma ce ne sono molti altri) che non è mai è costruito in prima persona dalle Case; il discorso cambia per i lamierati e le parti strutturali. Questi componenti sono quasi sempre “fatti in casa” e sono spesso piuttosto critici per la sicurezza e, in maniera indiretta, anche per i costi. Intendiamoci, pezzi come la mascherina, il cofano, i passaruota non sono vitali ma anche in questo caso occorre una valutazione attenta: il risparmio del prezzo più basso potrebbe svanire perché il carrozziere potrebbe lavorare più a lungo per adattare pezzi non precisi. I pezzi strutturali che vengono coinvolti negli urti è invece opportuno siano sostituiti soltanto con ricambi originali o con pezzi di caratteristiche meccaniche sovrapponibili, come evidenziato da un test fatto in Germania.
Si fa presto a dire: riparazione
Nel video qui sotto potrete vedere cosa succede a due Golf VII durante un crash test a bassa velocità condotto simulando una riparazione pregressa: una delle vetture è stata “ripristinata” con ricambi non originali. Questo test è stato condotto qualche tempo fa da KTD GmbH, Continental Safety Engineering e Dekra, con il monitoraggio del test curato da Dekra Certification. L’esperimento è consistito nell’urto asimmetrico a bassa velocità (15 km/ora) contro una barriera indeformabile. I componenti dell’auto grigia non originali erano la traversa anteriore, il fascione paracolpi, il parafango anteriore sinistro, la mascherina e il cofano. I risultati sono apparsi molto diversi: anche se i danni esteriori non sembrano molto differenti: nell’auto “non originale” si attivano entrambi gli airbag anteriori, segno questo che la decelerazione non ha la giusta progressività. Alla velocità di 15 km/h urtando un ostacolo stazionario gli airbag non dovrebbero infatti aprirsi e nel video viene fatta salire sul banco degli imputati la traversa anteriore compatibile, vistosamente più deformata di quella originale.
Assorbire è importante
L’apertura degli airbag nell’auto con i pezzi non originali è da imputare alla traversa anteriore che si è deformata “troppo”, schiacciando completamente le sue zone di assorbimento. A questo punto le sollecitazioni sono arrivate ai longheroni principali che, essendo molto meno cedevoli, hanno provocato un picco di decelerazione così alto da far aprire gli airbag. Si può inoltre ipotizzare che, essendo stato coinvolto, anche il longherone sinistro abbia subìto una deformazione (eventualmente piccola) e andrà quindi controllato e raddrizzato. Appare quindi consigliabile montare sempre la traversa originale così come gli altri componenti strutturali del pianale/telaio.
Moltiplichiamo per 3
Occorre poi considerare anche il ripristino degli airbag e la cosa, insieme al probabile intervento su almeno uno dei longheroni principali, porta gli autori del video a stimare un costo della riparazione triplicato rispetto a quello dell’auto tutta originale. Ricapitolando: risparmiare è possibile (anche alla luce dei recenti rincari dei ricambi originali) ma occorre valutare bene le variabili in gioco per non trovarsi spiazzati. In questo senso il ruolo del ricambista, così come quello dell’autoriparatore, è centrale: la loro esperienza può infatti indirizzare al meglio le scelte degli automobilisti, contrastando fra l’altro la diffusione di pericolosi ricambi tarocchi
Nicodemo Angì