9.9 C
Napoli
giovedì, 25 Aprile 2024
  • Ricambi d’auto: la gigantesca truffa del falso

    Ricambi d'auto: la gigantesca truffa del falso!Una gigantesca truffa nel mondo dei ricambi d’auto falsi.

    E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Torino al termine di un’operazione che ha portato alla denuncia di due imprenditori del settore dell’ automotive ed al sequestro di oltre 40.000 pezzi di ricambio per auto contraffatti, tutti riportanti marchi delle più prestigiose case automobilistiche.

    La genesi della truffa sui ricambi d’auto falsificati

    La vicenda nasce pochi mesi fa a San Gillio, comune del torinese. In quell’occasione, i Finanzieri della Compagnia di Susa, coordinati dalla Procura della Repubblica Torinese, scoprirono in aperta campagna una fabbrica che in pieno “lockdown” vendeva pezzi di ricambio per auto d’epoca in tutta Italia: pezzi di ricambio, questi, rivelatisi poi falsi. Le successive indagini hanno portato oggi i Finanzieri a individuare le due fabbriche del falso, una a Torino, nei pressi di Corso Francia l’altra a Carmagnola (Torino).

    Ricambi d’auto: il laboratorio del falso

    Ed è proprio in quest’ultima ditta, ubicata in una zona isolata in aperta campagna e senza nessuna indicazione che ne indicasse la presenza, che i Finanzieri hanno scoperto un vero e proprio laboratorio del falso. All’interno del capannone infatti, apparecchiature digitali all’avanguardia realizzavano ogni giorno migliaia di ricambi per auto e accessori riportanti i loghi di note case automobilistiche (anche storiche) ovviamente ignare di tutto e parti lese nella vicenda.

    Ricambi auto: i marchi più contraffatti

    Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Porsche i marchi più contraffatti. Rilevante il giro d’affari legato all’attività truffaldina messa in piedi dai due imprenditori, vista soprattutto l’importante rete di clienti riscontrata dai Finanzieri nel corso delle indagini; i ricambi e gli accessori per auto “taroccati” venivano venduti non solo in Italia ma quotidianamente spediti in Belgio, Germania, Olanda e oltre oceano, Cile e Stati Uniti in primis. Nel corso dell’operazione sono stati oltre 40.000 i ricambi contraffatti sequestrati dai Finanzieri tutti pronti per essere spediti ad ignari acquirenti, convinti, nel corso degli anni, di ricevere pezzi originali come da ordine. Cautelati anche tutti i macchinari industriali utilizzati per realizzare la frode: tutte apparecchiature digitali di ultima generazione finalizzate a realizzare prodotti che si avvicinassero il più possibile agli originali. Il tutto era allestito e organizzato per soddisfare le centinaia di ordini che le aziende ricevevano da tutto il mondo. I due imprenditori, entrambi cinquantenni italiani, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Torino per contraffazione e frode in commercio.

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie