DI STEFANO BELFIORE
L’immagine che campeggia in alto non ha bisogno di commenti. Ecco cosa capita se si viaggia con pneumatici in cattivo stato. Parliamo di sicurezza e le gomme rappresentano il primo elemento per preservarla al meglio. C’è bisogno di competenza. E solo valorizzando la professionalità e contrastando qualsiasi forma di improvvisazione il settore degli pneumatici può risollevarsi e crescere in maniera sana. Ne è convinto Giuseppe Calì (nella foto), nominato di recente portavoce della CNA Gommisti. “Oggi – dice – assistiamo ad una sorta di anarchia nel settore. Sposando una policy multiservice, diversi meccanici si cimentano anche nel montaggio e smontaggio delle gomme casomai non avendo in officina le giuste competenze e l’idonea figura professionale per poter compiere correttamente questa delicata operazione. Il tutto a danno di chi da sempre esercita questa attività in maniera seria”.
La legge in proposito è chiara: è necessario avere in officina un responsabile tecnico, adeguatamente e preventivamente formato, che possa svolgere correttamente il lavoro del gommista. “Così – aggiunge Calì- ragioneremo per trovare le più consone forme di convivenza con i meccanici che rispettano le disposizioni in materia”. E va incontro, dunque, alla proposta lanciata da Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, di predisporre una certificazione, realizzata a norma di legge, in grado di qualificare la professione del gommista. “Già – spiega – il sito Pneumatici Sotto Controllo dà una certificazione del lavoro svolto. A questa ne andrebbe aggiunta un’altra in grado di identificare e accertare, come dire, l’autore del lavoro svolto. Un ottimo deterrente per bloccare gli avventurieri”. E sui possibili rischi e pericoli che si celano nel mercato online delle gomme, dice: “Internet è una realtà che non può non essere considerata vista la sua dimensione. E’ importante attivare sistemi di controllo per individuare e debellare nel migliore dei modi qualsiasi irregolarità (evasione dell’Iva e contributo su PFU), soprattutto monitorando le transazioni di acquisto di pneumatici che avvengono all’estero”. “Devo dire che la piattaforma Cambio Pulito – conclude – sta dando i suoi primi frutti in tal senso. Ad oggi sono giunte circa 600 segnalazioni di anomalie avvenute nelle vendite digitali in Italia che sono in corso di verifica”.