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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Frena l’export della componentistica italiana

    Battuta d'arresto per tutti i settori della nostra componentistica: dai motori alle parti elettricheBattuta d’arresto per la componentistica italiana.

    Secondo l’ultimo report dell’Anfia, nei primi 9 mesi del 2019, il valore delle esportazioni del settore dei componenti per autoveicoli   si riduce del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2018 e ammonta a 16,65 miliardi di euro . Mentre l’export ha avuto un andamento abbastanza costante nel corso dei tre trimestri del 2019 (-2,6% il primo trimestre, -1,6% il secondo e -1,9% il terzo), per quel che riguarda l’import assistiamo ad un nett ocalo nel terzo trimestre del 6,8%, in contrasto con le crescite, seppur lievi, nei primi due (+0,2% nel primo trimestre e + 0,6% nel secondo). Il trade del settore genera un saldo commerciale positivo di circa 4,94 miliardi di euro, (-2,2%), mentre l’anno scorso, nello stesso periodo, era di 5,05 miliardi. A frenare l’export sono stati tutti i comparti: i motori per un valore di 2,9 miliardi di euro (-9%), delle parti elettriche per 1,42 miliardi di euro (-0,6%), delle parti in gomma per 1,02 miliardi (-0,1), delle parti meccaniche per un valore di 11,25 miliardi di euro(-0,2%) e degli apparecchi riproduttori del suono per 9,3 milioni (-52%). Tra i principali Paesi UE, si segnala la crescita delle esportazioni verso Croazia (+18% e41 milioni di euro), Portogallo (+17% e 139 milioni), Finlandia (+16% e 91 milioni)Ungheria (+16% e 394 milioni), Regno Unito (+7% e 1,35 miliardi) e Austria (+6% e 540milioni). Cresce l’export anche nel principale mercato di destinazione, la Germania, del 5,1%, con 3,55 miliardi di euro in valore e in Spagna del 3,1% con 1,2 miliardi di euro, mentre risulta in calo in Francia (-5% e 1,75 miliardi di euro). Fuori dall’UE, diminuisce l’export destinato agli Stati Uniti del 17%, per un valore di915 milioni di euro.

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