11.1 C
Napoli
venerdì, 26 Aprile 2024
  • Stop all’export della componentistica italiana

    componenti autoBattuta d’arresto per l’export della componentistica italiana.

    L’ultimo barometro di Anfia intercetta nel 2019 una flessione del  2,3% rispetto al 2018 per un ammontare complessivo di 21,97 miliardi di euro (l’export italiano di tutte le merci registra, invece, un incremento del 2,3%). Nello stesso periodo, si registra anche una flessione delle importazioni della componentistica (-2,1%), per un valore di 15,44 miliardi di euro, portando così la bilancia commerciale a un saldo positivo di circa 6,53 miliardi di euro, con un decremento del 2,7% rispetto al 2018. Per le esportazioni, si tratta della prima flessione dopo 4 anni consecutivi in crescita. L’export della componentistica automotive ha avuto un andamento abbastanza costante nel corso dell’anno: -2,6% il primo trimestre, -1,6% il secondo, -1,9% il terzo e -3% il quarto. Ricordiamo che il 2018, per la componentistica, si era chiuso con l’export a +5%, per un valore di 22,4 miliardi di euro, e con un saldo positivo della bilancia commerciale di 6,71 miliardi di Euro (+17%). “Dopo la flessione del 1° semestre (-2,1%), l’export della componentistica automotive italiana seguita a rallentare anche nella seconda metà del 2019, per chiudere quindi l’anno con il segno negativo (-2,3%) – dice Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti ANFIA. Nel cumulato gennaio-dicembre 2019, hanno mostrato un calo anche la produzione (-8,1%), gli ordinativi e il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori. Nello specifico, gli ordinativi diminuiscono del 7,6%, soprattutto a causa del mercato interno (-13,3%), mentre l’indice del fatturato di parti e accessori per autoveicoli diminuisce del 5,5%, con un calo dell’11,9% per il mercato interno e un aumento dello 0,9% per i mercati esteri. Gli ordinativi esteri, pur con un andamento altalenante nel corso dell’anno, sono rimasti in decelerazione nell’ultimo trimestre, come evidenziano anche le significative flessioni registrate dall’export verso alcuni dei major market europei, quali Germania, UK e Francia. Del resto, la produzione di autovetture in Europa è diminuita nel 2019 (-7,4%3) – anche se molto meno rispetto a quella italiana (-19%) – determinando di conseguenza un impatto negativo sulla catena di fornitura. Su questa fase di rallentamento produttivo, anche per il comparto della componentistica automotive italiana, si è ora innestato il blocco degli stabilimenti dettato dall’emergenza COVID-19, con ripercussioni decisamente pesanti per le nostre imprese, che necessitano nell’immediato di misure di supporto per far fronte alle esigenze di liquidità, e per garantire la ripartenza degli investimenti e il sostegno all’innovazione e al mercato. La componentistica automotive è da sempre un comparto chiave dell’economia italiana, che conta oltre 2.200 imprese sul territorio, per un fatturato di 49,3 miliardi di Euro e 158.700 addetti diretti (compresi gli operatori del ramo della subfornitura). Inoltre, mentre la bilancia commerciale dell’intero settore automotive italiano ha un saldo negativo, guardando alla sola componentistica il saldo è positivo da oltre 20 anni (6,5 miliardi di Euro la media annua dal 2007 al 2019)“.

    L’export dei ricambi

    autoricambiLa suddivisione dei componenti in macro-classi, vede il comparto delle parti meccaniche (incluso accessori, vetri) totalizzare, nel 2019, il 67% del valore dell’export con 14,69 miliardi di euro (-1,4% rispetto al 2018) e un saldo attivo di circa 6,3 miliardi di euro. Segue il comparto dei motori, per un valore di 4,03 miliardi di euro (-6%), che pesa per il 18% sul totale esportato della componentistica con un saldo attivo di 1,12 miliardi di euro. L’export dei componenti elettrici e affini risulta in calo dello 0,8% rispetto al 2018, con un saldo negativo di 182 milioni di euro, mentre il comparto pneumatici e articoli in gomma per autoveicoli presenta un valore di export pari a 1,33 miliardi di Euro (-0,3% sul 2018) con un saldo negativo di 585 milioni di euro. Guardando ai singoli componenti, presentano un saldo positivo significativo le seguenti voci: parti ed accessori destinati al montaggio, motori e parti di motori, freni, ponti con differenziale, parti e accessori di carrozzerie, cambi, pompe, ruote e vetri.

    Articolo precedente
    Articolo successivo

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie