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venerdì, 19 Aprile 2024
  • Distribuzione ricambi, la febbre delle acquisizioni non scende

    distribuzione ricambiLa distribuzione dei ricambi continua ad essere al centro di grandi manovre e questa volta tocca a PartsPoint Group essere acquisita da Alliance Automotive Group La competizione nell’automotive è sempre più accesa e coinvolge gruppi molto grandi, a volte enormi. La tendenza è molto evidente nel settore della distribuzione dei ricambi, che registra una quantità di accordi e acquisizioni non indifferente.  Una recentissima notizia registra le mosse di Genuine Parts Company (GPC) che, tramite la sua società di distribuzione europea Alliance Automotive Group (AAG), ha stipulato un accordo definitivo per l’acquisizione di PartsPoint Group (PartsPoint). Come sempre accade, la chiusura definitiva della transazione avverrà fra qualche mese (il 1 ° giugno) perché dev’essere ottenuta l’approvazione degli Enti di controllo. La società acquisita, il Gruppo PartsPoint, con sede a Ede (Olanda), è uno dei leader nella distribuzione di ricambi e accessori aftermarket nel Benelux. La sua rete conta un centro di distribuzione nazionale, 6 depositi regionali e 147 filiali, che servono migliaia di officine e grossisti indipendenti nei Paesi Bassi e in Belgio. Questa operazione è il proseguimento della strategia di espansione verso l’Europa di GPC, che ha prima acquisito Alliance Automotive Group e poi le ha fatto comprare PartsPoint.

    Intrecci attraverso l’Oceano

    GPC è un grandissimo distributore di ricambi automobilistici che, già attivo negli USA, Canada, Messico, Australasia, Francia, Regno Unito, Germania e Polonia, con questa operazione entra anche nel Benelux. Questo gruppo distribuisce anche pezzi di ricambio industriali e materiali elettrici negli Stati Uniti, in Canada e in Messico. Le dimensioni di GPC si possono intuire dai suoi dati di fatturato, chiuso nel 2018 a 18,7 miliardi di dollari. L’acquisizione di PartsPoint dovrebbe aggiungere a questa cifra monstre circa 330 milioni di dollari l’anno. Che l’aftermarket a stelle e strisce fosse un vero missile era cosa nota e questa mossa non fa che confermarlo. Non dobbiamo dimenticare che, al di là dei numeri finanziari, questi accordi coinvolgono in una sola volta centinaia di aziende, di tutte le dimensioni, e migliaia di addetti che lì lavorano.

    Indipendenti in ombra?

    In Africa dicono “Quando combattono gli elefanti, è l’erba che rimane schiacciata” e quindi si potrebbe pensare che i ricambisti indipendenti e perfino i grossisti meno strutturati possano incontrare, in questo vortice di acquisizioni miliardarie, difficoltà anche fatali. In realtà sembrano esserci ancora margini ‘esistenziali’ per le piccole realtà locali. Parliamo del Web, visto spesso con sospetto (anche se eBay si pone come partner e non come concorrente dei ricambisti). La sua pervasività e potenza hanno in qualche misura ‘democratizzato’ il mercato dei ricambi grazie, per esempio ai comparatori online. Ma non finisce qui: un parallelo confronto dei prezzi al dettaglio, ad esempio consultando Amazon o Ebay, permette di calibrare finemente i margini. Il bello di questi strumenti è che sono accessibili praticamente a tutti gli operatori, anche quelli meno strutturati, e il nuovo regolamento europeo di omologazione dà segnali confortanti in tal senso. In Germania, anche in presenza di colossi come LKQ – Stahlgruber, sembra essere rimasto spazio per ricambisti e officine indipendenti. Essi si sono evoluti, prendendo spunto dalle sofisticate metodiche dei ‘grandi’ e hanno sia perfezionato l’approvvigionamento sia la velocità e l’efficacia della logistica.

    Indipendenti e vitali

    ricambistaDel resto sappiamo come anche un piccolo ricambista indipendente stia usando da tempo sia il web sia una rete di grossisti validi per velocità e precisione. Lo scenario è sicuramente difficile e la competizione sempre più accesa ha eroso i margini della distribuzione, scatenando una ‘sfida all’ultimo prezzo’ che, fra l’altro, danneggia la capacità delle aziende di supportare i riparatori. Per fronteggiare queste sfide gli indipendenti dovrebbero rafforzare il loro ruolo di riferimento per i riparatori locali, aumentando la qualità del servizio più che gli sconti. Appare opportuno poi che i gruppi d’acquisto ed i consorzi, come Asso Ricambi, destinino delle risorse per i propri clienti, anche nell’ottica di aiutarli a gestire quelle nuove tecnologie che stanno tumultuosamente invadendo l’automotive. E parlando di Hi-Tech la rete Bosch Service Center, grazie al canale diretto con uno dei produttori leader di soluzioni tecnologiche avanzate, appare ben attrezzata verso queste sfide.

    Nicodemo Angì

     

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