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venerdì, 17 Maggio 2024
  • Scopriamo il cambio robotizzato, un’opportunità per l’aftermarket

    Scopriamo il cambio robotizzato, un'opportunità per l'aftermarketCos’è il cambio robotizzato?

    La Lancia aveva vezzosamente ribattezzato il cambio robotizzato della sua Ypsilon con l’acronimo D.F.N. (Dolce Far Niente), incuriosendo molte persone: vediamo cos’è e come funziona questo tipo di trasmissione. Il cambio robotizzato è una specie di ‘ponte’ fra un cambio manuale e un automatico propriamente detto perché ha gli ingranaggi, i sincronizzatori e la frizione di un cambio manuale. La differenza risiede nel ‘come’ la frizione viene azionata e le marce vengono selezionate: queste azioni sono infatti affidate a dei servomeccanismi comandati da una centralina che si interfaccia anche con quella che controlla il motore. Questa soluzione è particolarmente adatta alle automobili compatte perché il peso e l’efficienza rimangono molto alte – non ci sono convertitori di coppia e/o, ingranaggi epicicloidali, la frizione è una e gli alberi sono i classici due dei cambi manuali. Anche se non sono mancati cambi robotizzati per le supercar (questa tecnologia è usata anche in Formula 1), la semplicità di questi gruppi li rende indicati per automobili come la Kia Picanto, che li usa in alcune versioni.

     

    I segreti del cambio robotizzato

    Per capire i segreti del cambio robotizzato esaminiamo per esempio quello proposto da Magneti Marelli e montato per esempio sulla Lancia Ypsilon e sulla Fiat 500. La parte interna è essenzialmente la stessa del cambio manuale a 5 marce degli altri modelli ma invece di essere collegato al pedale della frizione e alla leva delle marce esso è dotato di un sistema di servoassistenza idraulico del cambio e della frizione che consente di mantenere i pregi di un cambio meccanico (pesi ridotti, robustezza e affidabilità, basso consumo energetico) aggiungendo la comodità del funzionamento automatico. Non dover combattere con leva e pedale riduce infatti lo stress della guida nel traffico e in tutte quelle situazioni che implicano un utilizzo del cambio piuttosto frequente. Grazie al veloce asservimento idraulico e all’interfacciamento con il controllo motore questo cambio robotizzato riesce a dare cambi marcia sportivi o cconfortevoli, a seconda delle esigenze del conducente e del suo stile di guida.

     

    Perché conviene conoscere il cambio robotizzato

    Il sistema di attuazione idraulica del cambio robotizzato Magneti Marelli è montato direttamente sulla scatola del cambio e gestisce, tramite pistoncini idraulici, il movimento di selezione e innesto delle marce e quello della frizione. I pistoni sono comandati da elettrovalvole mentre la pressione del fluido idraulico viene prodotta da un’elettropompa e un accumulatore di pressione. Una centralina elettronica percepisce le richieste del conducente e le armonizza con le condizioni operative del veicolo, gestendo poi in autonomia il cambio di rapporto e il regime del motore controllando direttamente frizione, cambio e coppia del motore. Gruppi del genere sono stati usati, per esempio, da diverse automobili del gruppo Fiat e nelle citycar di Peugeot, Citroen e nelle Smart mentre sono ancora impiegati nella Toyota Aygo. Un parco macchine con una consistenza di tutto rispetto e che può quindi aver bisogno dei meccatronici dell’aftermarket indipendente. Per saperlo manutenere e riparare occorrono però competenze trasversali che aggiungono a quelle propriamente meccaniche anche altre nel settore dell’elettronica, dell’idraulica e dell’elettrotecnica. Occorre quindi una formazione specifica che però può dare buoni riscontri commerciali perché, ormai è noto, la specializzazione consente di emergere anche durante i periodi difficili.

    Nicodemo Angì

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