Cos’è il cambio robotizzato?
La Lancia aveva vezzosamente ribattezzato il cambio robotizzato della sua Ypsilon con l’acronimo D.F.N. (Dolce Far Niente), incuriosendo molte persone: vediamo cos’è e come funziona questo tipo di trasmissione. Il cambio robotizzato è una specie di ‘ponte’ fra un cambio manuale e un automatico propriamente detto perché ha gli ingranaggi, i sincronizzatori e la frizione di un cambio manuale. La differenza risiede nel ‘come’ la frizione viene azionata e le marce vengono selezionate: queste azioni sono infatti affidate a dei servomeccanismi comandati da una centralina che si interfaccia anche con quella che controlla il motore. Questa soluzione è particolarmente adatta alle automobili compatte perché il peso e l’efficienza rimangono molto alte – non ci sono convertitori di coppia e/o, ingranaggi epicicloidali, la frizione è una e gli alberi sono i classici due dei cambi manuali. Anche se non sono mancati cambi robotizzati per le supercar (questa tecnologia è usata anche in Formula 1), la semplicità di questi gruppi li rende indicati per automobili come la Kia Picanto, che li usa in alcune versioni.
I segreti del cambio robotizzato
Per capire i segreti del cambio robotizzato esaminiamo per esempio quello proposto da Magneti Marelli e montato per esempio sulla Lancia Ypsilon e sulla Fiat 500. La parte interna è essenzialmente la stessa del cambio manuale a 5 marce degli altri modelli ma invece di essere collegato al pedale della frizione e alla leva delle marce esso è dotato di un sistema di servoassistenza idraulico del cambio e della frizione che consente di mantenere i pregi di un cambio meccanico (pesi ridotti, robustezza e affidabilità, basso consumo energetico) aggiungendo la comodità del funzionamento automatico. Non dover combattere con leva e pedale riduce infatti lo stress della guida nel traffico e in tutte quelle situazioni che implicano un utilizzo del cambio piuttosto frequente. Grazie al veloce asservimento idraulico e all’interfacciamento con il controllo motore questo cambio robotizzato riesce a dare cambi marcia sportivi o cconfortevoli, a seconda delle esigenze del conducente e del suo stile di guida.
Perché conviene conoscere il cambio robotizzato
Il sistema di attuazione idraulica del cambio robotizzato Magneti Marelli è montato direttamente sulla scatola del cambio e gestisce, tramite pistoncini idraulici, il movimento di selezione e innesto delle marce e quello della frizione. I pistoni sono comandati da elettrovalvole mentre la pressione del fluido idraulico viene prodotta da un’elettropompa e un accumulatore di pressione. Una centralina elettronica percepisce le richieste del conducente e le armonizza con le condizioni operative del veicolo, gestendo poi in autonomia il cambio di rapporto e il regime del motore controllando direttamente frizione, cambio e coppia del motore. Gruppi del genere sono stati usati, per esempio, da diverse automobili del gruppo Fiat e nelle citycar di Peugeot, Citroen e nelle Smart mentre sono ancora impiegati nella Toyota Aygo. Un parco macchine con una consistenza di tutto rispetto e che può quindi aver bisogno dei meccatronici dell’aftermarket indipendente. Per saperlo manutenere e riparare occorrono però competenze trasversali che aggiungono a quelle propriamente meccaniche anche altre nel settore dell’elettronica, dell’idraulica e dell’elettrotecnica. Occorre quindi una formazione specifica che però può dare buoni riscontri commerciali perché, ormai è noto, la specializzazione consente di emergere anche durante i periodi difficili.
Nicodemo Angì