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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Aftermarket: ripartenza a settembre

    DI STEFANO BELFIORE

    aftermarketAftermarket, la ripartenza potrebbe arrivare a settembre.

    Ma tutto dipenderà dallo sblocco del lockdown – le misure restrittive sin qui adottate sono prorogate fino al prossimo 3 maggio –  (emergenza Covid-19 permettendo) e dal sentiment del consumatore finale nella propensione alla spesa per la cura e manutenzione della propria vettura. Le proiezioni di GiPA Italia (società internazionale di ricerca di mercato operante nell’aftermarket automotive), svelate in una conferenza stampa online ai media di settore, calcolano una pesante riduzione del fatturato che genererà quest’anno per il nostro post-vendita multimarca una perdita pari a -18,3 punti percentuali rispetto al 2019. Se dovesse palesarsi uno scenario favorevole, il nostro IAM potrebbe, dall’estate, uscire però dallo stallo economico di questi mesi, per poi ricominciare a correre. GiPA non prevede forti scossoni tra gli attori che abitano la filiera nazionale dell’aftermarket indipendente. Risulterà vitale per i ricambisti il network e chi ha stretto alleanze di gruppo. Ma la nebbia creata dalla crisi pandemica genera delle ombre e pone dei punti interrogativi sul futuro. Diversi i quesiti. Fra questi che fine farà l’auto elettrica visto il ko dell’industria automotive? (il parco circolante italiano è destinato ad un triennio di cali, con un livello molto basso di immatricolazioni). Pertanto quale sarà l’impatto sul post-vendita su cui gli operatori a vari livelli si stavano misurando? E soprattutto dopo che l’OES ha perso in 6 anni 2 miliardi di euro a favore dell’IAM, ora le due filiere (l’autorizzato e l’indipendente) se la giocheranno alla pari?.  L’importante è ricominciare. E farlo con la giusta dose di velocità.

     

    business aftermarketL’impatto del Covid-19 sull’aftermarket: le proiezioni mese dopo mese

    Il fatturato di marzo sopravvive parzialmente grazie al buon andamento della prima settimana. Il mese di aprile, invece, è un disastro: praticamente è nullo in termini di business, soprattutto alla luce delle misure restrittive attuate su scala nazionale. La ripresa non sarà immediata avverte GiPA che indica una prima mossa in avanti nel mese di maggio per poi risalire nei mesi di giugno e luglio fino ad accelerare maggiormente a settembre per una crescita ancor più decisa e corposa.

     

    previsioni aftermarketScenario favorevole: il bicchiere mezzo pieno

    Il minor ricorso all’utilizzo dei mezzi di trasporto per motivi di sicurezza sanitaria, il costo del carburante più basso, il parco circolante che invecchia sempre più con un innalzamento dell’età media (secondo Unrae, il volume 2020 non supererà 1,3 milioni di vetture nuove), la riduzione del reddito delle famiglie e del potere d’acquisto: è un mix di fattori favorevole che potrebbero portare ad un maggiore utilizzo dell’automobile, generare così un picco di percorrenza e di conseguenza un forte innalzamento della domanda di assistenza e manutenzione con riflessi positivi a cascata su tutta la filiera dll’aftermarket nazionale. “L’impatto di questo scenario – prevede GiPA – dovrebbe concentrarsi tra giugno e luglio e rappresenterebbe un’occasione da non perdere per recuperare parte del fatturato perso a marzo e ad aprile”.

    marc aguetazzChi sopravvivrà?

    Camminando nel folto sottobosco del nostro IAM, l’onda d’urto del Covid-19 dove si farà sentire maggiormente? Per Marc Aguettaz (nella foto), managing director di GiPA Italia, il mondo delle officine italiane (generalmente piccole imprese artigiane) riuscirà a tenere il timone ben saldo durante la tempesta. Non correranno pericoli nemmeno i grandi player della distribuzione centrale che hanno tutta la forza per andare avanti. Per la distribuzione periferica, lo spartiacque, secondo GiPA Italia, si chiama networking. Oggi, il ricambista solo potrebbe avere seri problemi a rimanere a galla in queste acque agitate e travagliate. Di contro, gli operatori che fanno parte di Gruppi avranno una maggiore sicurezza ad approdare su lidi tranquilli: essere parte integrante di un network può essere un driver essenziale per aiutare il singolo ricambista a pilotare la sua nave fuori dalla tempesta.

     

    aftermarket truckL’aftermarket dei veicoli pesanti

    Se l’overview del post-vendita automotive disegna un trend negativo, lo scenario odierno collegato all’autocarro è diverso. Il settore disegna linee di performance differenti. Regge attualmente perché è uno di quei comparti che sta lavorando: è attivo e vitale perché ritenuto di pubblica utilità. Di conseguenza l’universo manutentivo e riparativo gode di buoni riflessi. Il mese di marzo ha chiuso in maniera positiva e il comparto manterrà nel corso dell’anno una sua stabilità con un calo complessivo del fatturato meno ingente e corposo di quello previsto per l’aftermarket automotive.

     

     

     

     

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