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sabato, 18 Maggio 2024
  • Candele di accensione, cosa sono e a cosa servono

    Candele di accensione

    Candele di accensione, la vita del motore

    Distribuzione, iniezione, camera di scoppio e pistoni: è tutto pronto ma se le candele di accensione dei motori non fanno scoccare la scintilla il motore non partirà. Le candele di accensione non sono molto grandi e sono ben nascoste, dai loro cappucci isolanti se non dal grande coperchio che spesso copre interamente il motore. Per quanto invisibili, esse hanno l’imprescindibile funzione di accendere, grazie alla scintilla che scocca fra l’elettrodo centrale e quello (o quelli) laterali, la miscela di aria e carburante che, esplodendo, crea la spinta propulsiva del motore.

    Questa lavoratrici infaticabili non hanno bisogno di essere cambiate spesso e possono durare diversi anni e molti chilometri prima di dover essere cambiate: il momento della sostituzione dipende dal tipo di candela e dalle prescrizioni del costruttore, che vanno seguite con precisione. Esse indicano il grado termico delle candele di accensione, direttamente legato alla loro temperatura di funzionamento. Giocando sulla lunghezza della filettatura e sulla lunghezza dell’isolante in ceramica – la parte esterna avvitata è collegata a massa mentre nell’elettrodo centrale arriva la corrente che fa scoccare la scintilla e dev’essere isolato dalla testata – si riesce a far lavorare la candela a una temperature all’incirca costante.

    I vari tipi di candele di accensione

    Le temperature di lavoro delle candele di accensione variano fra i 500 e gli 800 gradi centigradi e quelle di grado termico più “freddo” – che quindi smaltiscono meglio il calore – sono adatte ai motori ad alte prestazioni la cui combustione molto energetica rischierebbe di surriscaldarle. Le candele più “calde”, che dissipano meno calore, sono invece concepite per i motori più tranquilli in modo che la loro temperatura rimanga sufficientemente elevata anche in presenza di combustioni meno vivaci.

    Le scale del gradi termici non sono univoche dato che, per esempio, Bosch, NGK e Champion (quest’ultima ha anche prodotti per freni e filtri) hanno le loro: l’importante è usare candele di accensione di tipo prescritto. Una candela più fredda del dovuto tenderà a imbrattarsi e potrebbe dar luogo a misfiring, ossia mancate accensioni che formeranno depositi carboniosi sugli elettrodi e potrebbero danneggiare il catalizzatore. Una candela troppo calda è ancor più pericolosa perché l’elettrodo centrale potrebbe diventare incandescente e innescare la combustione non appena investito dalla miscela aria-benzina: il risultato è la pericolosa, per la salute del motore, autoaccensione/battito in testa. 

    Le candele in rame sono lo standard per la maggior parte dei veicoli e hanno un nucleo di questo metallo rivestito di nichel per una maggiore durata, che è comunque minore rispetto a quella di altre soluzioni.

    La versione in platino ha un rivestimento di platino sull’elettrodo centrale, la cui resistenza permette a queste candele di accensione durate superiori a 120/140mila km. possono durare fino a 100.000 miglia. Ancor più durevoli, le candele con l’elettrodo centrale all’iridio sono considerate della massima qualità e con un’ottimale trasmissione della corrente: sono quelle con la durata maggiore e anche le più costose.

    Capire che occorre sostituire le candele di accensione

    Quando si sentono rumori simili a tintinnii o battiti questo potrebbe dipendere dalla combustione difettosa causata dalle candele usurate. Un altro sintomo è la difficoltà nell’avviamento e il funzionamento a scatti causato dalle mancate accensioni. Anche prestazioni ridotte possono dipendere da candele usurate o guaste (l’isolante potrebbe creparsi, disperdendo la tensione. È facile che questi malfunzionamenti diminuiscano anche il rendimento del motore, che quindi consumerà di più: la mancanza della scintilla “giusta” farà infatti sprecare carburante. Candele di accensione in buono stato daranno accelerazioni migliori, un funzionamento fluido e la riduzione di consumi ed emissioni fino ai valori di progetto del motore, un favore all’ambiente e al portafoglio.

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