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sabato, 27 Luglio 2024
  • Stellantis: il flop delle auto elettriche e lo stabilimento di Mirafiori

    Mercato Auto - Fiat 600 - Auto elettriche - Stellantis
    Il 2024 appena arrivato non sembra cambiare le cose per Fiat e il Gruppo Stellantis, almeno nell’impianto di Mirafiori.
    I lavoratori delle Carrozzerie dello stabilimento Stellantis di Mirafiori, infatti, restano fermi e in ferie fino al 15 gennaio perché all’azienda conviene tenere ferme le macchine anziché lavorarci: ferma la linea della 500 elettrica e ferma anche quella della Maserati, anche se si pensava che i lavoratori superstiti di Grugliasco – lo stabilimento anche messo in vendita nelle ultime settimane dell’anno – potessero riprendere parte dell’attività.
    L’azienda ha presentato una analisi di costi e benefici e ha deciso per lo stop alla produzione, una analisi in cui si teneva conto anche dei costi dell’energia elettrica e del riscaldamento dello stabilimento” le parole di Gianluca Rindone, delegato Uilm per le Carrozzerie di MirafioriCome sindacalisti diciamo che teniamo sempre il cellulare acceso, in caso di comunicazioni improvvise. Diciamo che ci sono voci in tal senso. E chiaramente alla ripresa avremo problemi di produzione”.
    Ma cosa è successo in questi quindici giorni di stop forzato? Cosa potrà accadere dalla prossima settimana?
    La risposta non è ancora chiara, ma i problemi sono evidenti e noti a tutti: la 500 BEV, che è il modello trainante di Mirafiori, ha subito un calo degli ordini tale da far diminuire la produzione, che è comunque stata superiore a quella del 2022 (circa 80.500 vetture nel 2023 contro le 72.663 dell’anno precedente).
    E Stellantis ha rinviato l’uscita della nuova Quattroporte Maserati, che sarebbe stata prodotta sempre a Mirafiori. Il grande obiettivo di 100mila 500 elettriche prodotte a Torino è già dimenticato.
    All’inizio il prospetto era di 100 o 120mila vetture. A inizio estate, ci siamo trovati con l’azienda a parlare dei tre turni, ciascuno con una capacità di 200 auto al giorno. Invece, dopo le vacanze estive, ecco la cassa integrazione e la lenta decrescita. A dicembre eravamo a 170 vetture al giorno per ciascuno dei due turni” ha spiegato ancora Rindone.
    All’inizio dell’estate, c’erano discussioni con l’azienda riguardo a tre turni di produzione, ciascuno con la capacità di 200 auto al giorno. Tuttavia, dopo le vacanze estive, si è passati alla cassa integrazione e a una diminuzione graduale. A dicembre, la produzione era scesa a 170 auto al giorno per ciascuno dei due turni.

    Stellantis e gli incentivi finanziari

    È stato confermato dai recenti dati di immatricolazione una perdita di quote di mercato per Stellantis, con la Fiat 500 che, a differenza della sempre popolare Panda, non ha mantenuto un livello di vendite altrettanto elevato.
    La Panda ha continuato a essere un punto fermo nelle vendite, mentre la 500 ha subito un calo nelle sue performance di vendita.

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    La situazione resta quindi critica: i sindacati avevano accettato un accordo per 200 o 300 dimissioni volontarie su un totale di 2.600 lavoratori impegnati nella lastratura, montaggio e verniciatura. Tuttavia, è seguita una situazione inattesa:
    Stellantis ha inviato 15.000 email a tutto il Gruppo come parte del piano “Costruisci il tuo futuro”, offrendo incentivi finanziari allettanti, soprattutto per gli impiegati, per lasciare il lavoro.
    Eppure, nonostante il piano, i lavoratori che recentemente hanno provato a lasciare il lavoro sono stati informati che “l’azienda ha esaurito le quote”. Per il futuro, si dovrà valutare se ci saranno ulteriori offerte o se saranno comunicate altre riduzioni di personale.

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